È stata inaugurata il 1 luglio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Mann, la mostra Paideia, giovani e sport nell’antichità, in occasione delle Universiadi 2019.
Nata da un’idea del direttore Paolo Giulierini la mostra offre in esposizione un ricco patrimonio artistico di opere dei depositi del museo oltre che alcuni reperti del Getty Museum di Los Angeles.
La mostra, in un itinerario dettagliato e ben curato, parte dallo sport come elemento coesivo della società laddove i Greci furono i primi ad introdurre la pratica sportiva come momento fondante della vita collettiva e cittadina.
Una prassi consolidata e nutrita da un forte spirito agonistico.
Un percorso espositivo in bilico tra passato e presente che offre la possibilità di un viaggio lungo che porta fino alla contemporaneità.
L’educazione non si ferma mai dice Giulierini, una paideia antica che offre valori eterni.
Agonismo, competizione ma anche la lealtà del gioco e del sapersi stringere la mano.
Una pratica connettiva, allora, che non separa ma unisce.
Paideia come significato e senso, aprire una parte antica della concezione di sport.Educare i fanciulli allo sport come luogo di aggregazione che li prepari al futuro.
Napoli come centro. Una città che vive una forte grecità che abbraccia un mare che lega e non separa.
Il tema della mostra, allora, sembra incentrato sul ruolo socio-culturale che oggi, come nell’antichità, lo sport ha avuto nell’educazione dei giovani e nella loro preparazione al mondo degli adulti.
In questa mostra spicca il ruolo centrale della città di Napoli con i suoi Italikà Rhomaia Sebastà Isolympia, giochi e feste voluti in onore di Augusto che si tenevano tra luglio e agosto, risaltano nelle recenti epigrafi degli scavi di P.zza Nicola Amore durante la costruzione della nuova metropolitana. Le epigrafi rinvenute riportano i nomi dei vincitori delle gare.
La mostra rimarrà aperta fino al 29 di luglio.