Il convegno che si è svolto a Napoli all’Hotel Paradiso ha offerto un lavoro sinergico di oculistica, pediatria ed ortottica al fine di coinvolgere quanti più attori operanti sul territorio per un coinvolgimento in chiave di prevenzione e informazione sull’oculistica in età neonatale e infantile.
Il Dott.re Luca Rombetto,che ha organizzato il convegno, ci offre alcune delucidazioni sugli obiettivi del congresso e alcuni nodi salienti su cui si è svolto il convegno.
I temi del congresso nascono da esigenze territoriali? L’esigenza di uno screening rappresenta anche una parte del programma di potenziamento della prevenzione?
Assolutamente. Il congresso nasce con lo scopo di tutelare maggiormente la vista dei nostri piccoli pazienti. Noi crediamo molto nella multidisciplinaritàfacendo si che tutte le figure coinvolte collaborino per la salute dei bambini, parlo di oculisti, ortottisti e pediatri affinché possano trasmettersi conoscenze reciproche, per perfezionare i protocolli già esistenti ed eventualmente idearne anche di nuovi. Tutto ciò per fare sì che la prevenzione delle patologie degli occhi dei bambini venga sempre di più incrementata.
Tra le figure che operano nel territorio si riferisce anche ad associazioni?
Sicuramente, il congresso ha visto infatti la partecipazione delle società SIOP – Società Italiana di Oftalmologia Pediatrica, della SIPPS – Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, e della SMO – Società Mediterranea di Ortottica. Lo scopo di tutte le società coinvolte è confrontarsi per far nascere nuove idee e progetti di prevenzione e in parte i miglioramenti di quelli che sono le procedure diagnostiche che già esistono.
Quando occorrerebbe effettuare la prima visita oculistica?
La tempistica è fondamentale perché abbiamo delle patologie che sono potenzialmente recuperabili anche completamente in certi casi. Ma lo sono solo se facciamo una diagnosi precoce, arrivare tardi non ci permette di recuperare la vista del bambino ed è questo che oggi ribadiamo. Una prima visita oculistica va effettuato tra i due e i tre anni di vita per individuare quanto prima quelle patologie silenti che non danno segni eclatanti per intercettarle il prima possibile e recuperarle.