Alimentazione

Epatite e curcuma, attenzione agli integratori

L’Istituto Superiore di Sanità ha segnalato 21 casi di epatite colestatica acuta non infettiva e non contagiosa riconducibili all’assunzione di consumo di integratori alimentari contenenti estratti e preparati di Curcuma Longa.

Il gruppo interdisciplinare di esperti consegue che le cause siano da ricondurre a particolari condizioni di suscettibilità   individuale, della funzione epato-biliare o anche alla concomitante assunzione di farmaci.

Ma parliamo della curcumina.

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Essa è il costituente biologicamente attivo fondamentale che si ottiene dal rizoma di Curcuma, ingrediente principale del curry, una spezia molto usata nella cucina indiana.

La curcuma vanta una serie numerosa di proprietà benefiche come quelle antitumorali, antiossidanti e antinfiammatorie nonché rappresenta un ottimo aiuto per la funzione digestiva e la diuresi.

Eppure essa viene sconsigliata dal Ministero della Salute( http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3842 )  in soggetti con alterazioni della funzione epato-biliare o in cura con farmaci e invita, comunque, a sentire il parere del medico.

Quando parliamo di epatite ci riferiamo a un’infiammazione del fegato che può essere di origine infettiva e non infettiva.

Nel secondo caso, l’epatite non infettiva, distinguiamo due tipologie la prima con danno epatocellulare (le cellule del fegato danneggiate liberano enzimi, con picco di transaminasi) oppure con colestasi, ovvero aumento della bilirubina (componente della bile) e conseguente ittero.

“I casi di epatite legati al consumo di integratori a base di curcuma sono stati di lieve entità e, dopo il ricovero in ospedale, si sono risolti nel giro di pochi giorni. In tutti si sono presentati sia il danno epatocellulare sia l’aumento di bilirubina” (Da Corriere della Sera Salute)

Ciononostante è ipotizzabile un incidente a livello di coltivazione o fornitura della materia prima o una contaminazione da micotossine.

Ciò per sottolineare che non è sotto processo l’efficacia della curcuma, che come pianta medicinale, come dimostra la letteratura scientifica, gode di numerose proprietà benefiche per l’organismo.

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