La frutta è un concentrato di vitamine e fibre a cui non dovremmo rinunciare.
La frutta è composta, come sappiamo, dalla polpa e dalla buccia, quest’ultima spesso scartata a causa della paura diffusa che i pesticidi utilizzati durante la coltivazione possano intossicare il nostro organismo cui si aggiunge anche il timore di contrarre il Nuovo Coronavirus.
Le proprietà di buccia e polpa si compensano vicendevolmente in quanto, mentre la buccia è fonte di fibre la polpa risulta ricca di polifenoli.
La legislazione europea e italiana seguono parametri alquanto stretti rispetto alla coltivazione e all’uso di pesticidi.
Secondo le regole in vigore, infatti, all’agricoltore è imposto un tempo di carenza che prevede l’interruzione di ogni forma di trattamento sul frutto che verrà poi venduto al supermercato, un tempo in cui si disperdono i residui dei pesticidi.
La frutta è sottoposta a continui controlli volti all’analisi delle soglie di sicurezza e tolleranza per l’organismo di queste sostanze, controlli che escludono soglie potenzialmente dannose per l’uomo.
Altroconsumo in una sua ricerca recente ha rilevato le sostanze nutritive presenti nelle bucce e i quantitativi di residui di pesticidi, analisi che ha preso in esame 7 ortaggi e 3 frutti anche di coltivazione biologica.
È emerso che i prodotti convenzionali come il sedano, ad esempio, presentano più polifenoli rispetto al gambo (77 mg/100 g contro 9,7) o ancora che le foglie del porro contengono più vitamina C rispetto al bulbo (7,6 contro 3,6 mg/100 g).
La conferma delle sostanze nutritive di gambi e bucce, trova conferma anche nella scienza, laddove uno studio dell’Università dello Iowa riconosce alla buccia di mele, non solo quantità importanti di fibre ma anche di acido ursolico, fattore di sintesi della massa muscolare e stimolante di collagene e ceramidi garanti della salute della pelle.
La rivista Food Chemistry pubblica una ricerca condotta dall’Università di Tianjin in Cina rilevando, dal confronto di dieci tipologie di pera, come i polifenoli si concentravano dalle sei alle venti volte in più nella buccia piuttosto che nella polpa.
Il discorso si amplia anche agli ortaggi.
I baccelli dei piselli contengono ferro, la buccia delle patate potassio e selenio.
Le bucce le possiamo usare per la preparazione di brodi o centrifugati ma anche vellutate e sformati.
Niente paura anche per il contagio da Nuovo Coronavirus, non si tratta di un’infezione alimentare e se si temesse una contaminazione dalla buccia, il virus, in realtà, non sopravviverebbe né ai tempi di trasporto né al tratto delle vie digestive superiori.
Usare bicarbonato o amuchina per l’igiene di frutta e verdura è un’attenzione maggiore ma non necessaria, e in ogni caso, occupiamoci di eseguire un buon risciacquo perché non vengano ingeriti questi disinfettanti.
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