Giardinaggio la cura di sé e degli altri
Il giardinaggio è un’attività che coinvolge non soltanto la dimensione della salute fisica, il giardinaggio in effetti è un’attività fisica completa, quanto anche la sfera mentale.
Studi recenti non solo hanno dimostrato l’efficacia del giardinaggio per combattere l’ansia e la depressione, ma anche come contrasto dello stress favorendo, in questo modo, la qualità del sonno.
La comune obiezione potrebbe riguardare la categoria degli over 65 e il pericolo di cadere.
In realtà gli studi dimostrano il contrario, citiamo tra i tanti lo studio Premio condotto dalla Simpesv su un campione di 1778 anziani di cui, quelli che praticavano giardinaggio hanno rinforzato muscolatura e destrezza, rischiando di cadere con un notevole svantaggio rispetto al restante gruppo di controllo.
Anche il fattore amicale riesce ad essere un fattore d’interesse scientifico, infatti, l’attività di giardinaggio può essere facilmente condivisa con amici o appassionati dell’orto durante i suoi vari processi, dalla semina al raccolto, o anche per la condivisione dei suoi frutti.
L’effetto anti- depressivo è scatenato anche dall’esposizione al verde e ai raggi solari, un fattore che favorisce la produzione di vitamina D, anche se, durante il periodo estivo, si consiglia di proteggere la pelle per evitare scottature.
L’Organizzazione mondiale della sanità dichiara che può essere definita come un’attività capace di creare uno stato generale di benessere fisico e mentale tanto da poter contribuire alla sconfitta di una patologia.
Non a caso, negli Stati Uniti come anche in Italia, esistono i così chiamati, giardini terapeutici dove si pratica la horticultural therapy.
Questo tipo di terapia dell’orto comprende passeggiate immersi nella natura, l’osservazione degli uccelli ma anche attività per il recupero fisico.
Ciò perché praticando il giardinaggio eseguiamo dei movimenti naturali e ripetuti aiutando il comando cerebrale di muscoli e articolazioni.
Partire dal giardinaggio per riconoscere e stabilire percorsi ludici per i bambini, ad esempio, perché sia possibile modulare percorsi riabilitativi specifici in sinergia con il personale medico-sanitario.