Il settore degli integratori alimentari in Italia vive un momento florido, almeno così come rileva una ricerca pubblicata da FederSalus associazione nazionale produttori e distributori di prodotti salutistici, sull’andamento della distribuzione degli integratori in Italia.
La ricerca scrive che per il 2017 il 65% della popolazione adulta comprava integratori alimentari per un totale di 72.540 prodotti in commercio.
Si calcola che per ogni persona il 35% dei prodotti fosse destinato a un uso energizzante mentre il 28% comprava integratori alimentari per la gestione di situazioni specifiche, ancora un 22% per la prevenzione di malattie cardiovascolari e, infine, un 15% per il benessere generale.
In Italia, rispetto alle stime europee, si consuma un numero rilevante di integratori in quanto, così come risulta dalla ricerca effettuata, il consumo ammonta a un 20% per circa 12 miliardi di complessivo utilizzo.
Il caldo estivo potrebbe favorire stati di ipotensione e cali vitaminici.
Gli integratori alimentari si consumano non per le loro proprietà terapeutiche ma perché agiscano su specifiche carenze nutrizionali.
Una corretta alimentazione, infatti, non comporta il reintegro di nutrienti, gli integratori alimentari, infatti, suppliscono le carenze che diete squilibrate comportano per cui sarebbe d’auspicio fare attenzione a ciò che si mangia piuttosto che compensare.
Situazioni specifiche come donne fertili che cercano una gravidanza, ad esempio, esigono un’integrazione di acido folico, così come da prescrizione del ginecologo, ma anche gli anziani, sempre dopo aver ascoltato il parere del medico, potrebbero assumerli in casi, ad esempio, di carenze di minerali.
Gli integratori alimentari si somministrano, inoltre, a persone che cercano di ridurre il problema del peso eccessivo o per agire sulla stanchezza estiva.
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