L’incontro tra Fish Onlus (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è previsto per le 16.00 a Palazzo Chigi nella giornata Internazionale della disabilità che ricorre il 3 dicembre.
Sul tavolo di discussione sono molte le argomentazioni di necessità di una categoria in difficoltà su diversi fronti sociali: dall’educazione alla Sanità.
A parlare con Salute Buongiorno è Vincenzo Falabella, presidente Fish Onlus che ci spiega come l’incontro con Conte di oggi metta a confronto la realtà delle persone con disabilità su un tavolo che comprenderà anche le figure istituzionali di Scuola, sarà presenta la Ministra Lucia Azzolina e l’Università e la Ricerca, con la presenza del Ministro Gaetano Manfredi.
“La necessità prioritaria è una riformulazione di un Welfare inclusivo” ci spiega Falabella, “Che non lasci indietro i più fragili, una sfida che necessita della partecipazione delle istituzioni per colmare un divario sociale che la situazione di pandemia da Covid-19 ha esacerbato e che ha messo a dura prova la categoria delle persone con disabilità.
Falabella della Fish Onlus, continua argomentando come si sia resa necessaria un’implementazione, un portare a termine progetti che riguardano ad esempio i fondi per la non autosufficienza perché si possa agire in un contesto di segregazione ed emarginazione.
Disabilità e famiglia, dunque, al centro del confronto con Conte di oggi pomeriggio, e ripartire dal dibattito sulla legge del Caregiver familiare per cercare di capire perché non si abbiano gli effetti desiderati.
I fenomeni sui quali è necessario discutere vertono su due temi principali, così come continua il Presidente Fish Falabella, la parità di genere e le barriere architettoniche.
Temi sui quali è importante, attraverso un’azione istituzionale, sensibilizzare la società civile.
Fish Onlus in particolare evidenzia ancora, dati alla mano, quanto il fenomeno della violenza riguardi anche le ragazze e le donne con disabilità e spesso, fra queste, la sua incidenza sia addirittura maggiore che non fra le persone che non vivono la condizione della disabilità.
Lo scenario e i singoli casi testimoniano poi come, durante il lockdown, violenze e abusi siano esacerbati per numero e gravità.
Ed è proprio sulla discriminazione multipla che negli ultimi mesi si è concentrata la Federazione con il suo specifico progetto (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) dal non casuale titolo “Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica – Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple”.
Un gruppo di donne ha costituito una comunità di rete che approfondisse questi temi, spesso drammatici, e riuscisse a produrre nuovi strumenti.
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