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Fiori di sambuco contro raffreddamenti e infezioni

I fiori di sambuco appartenenti all’omonima pianta della famiglia delle Caprifoliacee, sono noti per le loro proprietà terapeutiche, nonché citati in testi di Ippocrate, Teofrasto e Plinio il Vecchio per la cura di malattie da raffreddamento.

I fiori di sambuco come quelli di zucca e di acacia, possono rappresentare un buon antipasto se passati in pastella e fritti, ricoperti di zucchero in versione dolce per i golosi oppure di sale per iniziare un pasto.

La pianta del sambuco è un arbusto di cui utilizziamo i fiori appunto, ma anche i frutti maturi, la corteccia e le foglie.

Attenzione allo stato di maturazione dei frutti, in quanto i frutti immaturi o le bacche, possono provocare intossicazione per la presenza di glicosidi cianogenetici, che danno una sensazione di bruciore e senso di raschiamento alla gola, con vomito e diarrea, mal di testa, difficoltà di respiro e crampi.

Il sambuco va somministrato sotto controllo medico  e non bisogna  usarlo in gravidanza ed allattamento.

Ciò detto, gli estratti di sambuco riescono ad affievolire in maniera evidente stati infiammatori che possono ledere e indebolire il sistema immunitario, ragione per cui, in particolare il succo biologico, reperibile in erboristeria, lo si consiglia nei cambi di stagione, nel dettaglio nel passaggio da autunno a inverno, e durante l’inverno per indebolire le possibilità di contrarre raffreddori e febbri.

Le bacche di sambuco iniziano il loro processo di maturazione a luglio e da queste ricaviamo una gustosa confettura nonché il succo capace di combattere le infezioni virali oltre che depurare e sgonfiare l’organismo.

Il succo di sambuco va diluito in acqua naturale e si consiglia di assumerlo al mattino prima di fare colazione e un secondo verso la metà del pomeriggio.

Dai forti effetti diuretici e lassativi è un ottimo modo per prevenire i malanni invernali da raffreddamento oltre che risolvere problemi di natura intestinale.

 

 

 

 

 

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