Omocisteina e attacchi cerebrali. Focus
L’omocisteina è un aminoacido che si forma nell’organismo umano grazie alla metionina, un aminoacido essenziale che il corpo umano non è in grado di produrre in maniera autosufficiente.
L’omocisteina, quindi, in quanto aminoacido rientra in quegli gli elementi base che compongono le proteine, deriva da un suo simile la cui assunzione è legata alla dieta alimentare: la metionina, appunto.
Se si verifica una sua eccessiva presenza nel sangue, l’iperomocisteinemia, questo valore può favorire la comparsa di attacchi cerebrali, come l’ictus.
Se associato poi il valore alterato dell’omocisteina a un eccesso di grassi nel sangue, si moltiplicano i fattori di rischio.
Un team di ricercatori cinesi del Pla General Hospital di Pechino, guidati da Xiaoyong Sai, ha indagato per capire se troppa omocisteina e troppi grassi nel sangue, in associazione, potessero produrre effetti tanto negativi da aumentare il rischio di ictus.
Il risultato della ricerca è stato pubblicato dalla rivista Neural Regeneration Reserach.
Analizzato un campione di oltre 6000 persone, la ricerca ha confermato l’ipotesi, chi ha elevati livelli di omocisteina e di lipidi (colesterolo e trigliceridi) nel sangue, a parità di altri fattori di rischio, ha un 40% per cento in più di probabilità di andare incontro a ictus rispetto a chi ha questi valori normali.
In altre parole, la compresenza di iperomocisteinemia (valori alti di omocisteina nel sangue) e iperlipidemia (troppi grassi) ha un effetto sinergico fortemente negativo.
Ciò detto, i livelli di omocisteina nel sangue possono essere regolati con facilità, assumendo farmaci poco costosi e facilmente accessibili, parliamo, infatti, dell’acido folico e della vitamina B12.
Nel dettaglio, la vitamina B12 o anche chiamata cobalamina, è una sostanza di colore rosso formata da un anello con al centro un atomo di cobalto.
Nel corpo umano la vitamina B12 non viene prodotta dall’organismo umano ma deve essere introdotta con la dieta per essere poi assorbita nei primi tratti dell’intestino.
Un deficit di vitamina B12 si lega un’insufficienza dell’assunzione tramite gli alimenti e, quindi, una scarsità di questa nella dieta.
La vitamina B12, in maniera diversa dalle altre vitamine, si trova solo nei prodotti di derivazione animale.
È presente nella carne, soprattutto nelle carni rosse e in fegato e reni, nel pesce, nei molluschi ma anche nelle uova, nel latte e nei suoi derivati.
A fare eccezione sono alcune foglie di tè, qualche varietà di funghi e alcuni prodotti tipici della cucina orientale, come alcune alghe e la soia fermentata.
Di recente la vitamina B12 viene aggiunta nella preparazione industriale di alcune bevande energetiche e di alcuni snack a base di cereali.
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