Ipertensione arteriosa come riconoscerla e curarla
L’ipertensione arteriosa è un’alterazione persistente della pressione che può essere provocata da una malattia e che a sua volta può determinare specifiche patologie.
In pratica, la forza con la quale il cuore pulsa il sangue nelle arterie è troppo forte e questa alterazione, se non individuata, potrebbe, a lungo termine, danneggiare le arterie e gli organi come i reni, il cervello e il cuore.
Misurare la pressione è un’operazione molto semplice, eseguibile in farmacia e dal medico curante; la pressione si misura in mm Hg.
La misurazione viene espressa con due cifre: la prima indica la pressione sistolica e la seconda quella diastolica.
La massima (sistolica): si misura nell’arteria mentre il cuore si contrae.
La minima (diastolica): si misura nell’arteria mentre il cuore si rilascia.
La pressione, va ricordato che non è costante. Al mattino, infatti, è più alta e tende a diminuire durante il giorno
Ipertensione è sistolica uguale o maggiore di 140, diastolica uguale o maggiore di 90.
Se il risultato è anomalo, l’operazione di misurazione va ripetuta dopo dieci minuti.
L’ipertensione arteriosa è un’anomalia molto diffusa nella popolazione e che si acuisce con l’accumularsi degli anni, questa si contrasta adottando stili di vita salutari che tengano conto della salvaguardia dello stato di benessere dell’organismo.
I consigli dei medici per combattere l’ipertensione arteriosa sono pochi e semplici.
In primo luogo cercare di non salare troppo le cibarie, con un massimo di 5 grammi al giorno.
Cercare di alimentarsi con cibi freschi evitando quelli industriali.
Svolgere attività fisica, che sia un ballo, la corsa o andare in bicicletta.
Diminuire il fumo o smettere di fumare.
I sintomi più comuni dell’ipertensione arteriosa sono il mal di testa, rossore in volto, palpitazioni e sensazione di instabilità.
Leggi anche: Celiachia e i sintomi fantasma