Il termine anosmia indica un disturbo legato alla capacità di sentire gli odori.
Anosmia è proprio la perdita, che può essere temporanea o permanente, della capacità olfattiva.
Il naso è l’organo che intercetta i segnali olfattivi, gli odori, che poi vengono trasmessi al cervello mediante il nervo olfattivo.
È anche la porta di ingresso per l’ossigeno contenuto nell’aria respirata.
Tuttavia, attraverso di esso passano anche microrganismi che possono provocare infezioni a naso, gola, polmoni.
È importante, allora, che il naso sia sempre tenuto pulito e libero, ovvero senza ostruzioni.
Infatti, spesso l’anosmia è causata da un naso pieno di secrezioni oppure ostruito da formazioni dette polipi nasali.
Diagnosticare l’anosmia è difficile poiché spesso la persona che ne soffre non si accorge dei disturbi o giudica il fastidio non grave e, di conseguenza, non si reca dal medico per farsi visitare.
Se il senso dell’olfatto non torna alla normalità in poche settimane, è necessario recarsi dal medico curante per farsi visitare.
Il medico cercherà di scoprire la causa del disturbo e, se necessario, prescriverà una visita dal medico specialista, l‘otorinolaringoiatra.
L’anosmia è un disturbo associato al post Covid.
Per riacquistare l’olfatto dopo aver contratto il Covid 19 la ricerca sta avanzando metodi e studi.
Citiamo uno studio italiano dell’ospedale di Fano risalente allo scorso novembre, coordinato dal team di Arianna Di Stadio, docente di Neuroscienze all’università di Perugia.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “European Review for Medical and Pharmacological Sciences”.
Lo studio si basa sull’unione di una fisioterapia nasale, sniff-test, e sulla somministrazione di un alimento a base di PeaLut che può agire sul controllo delle alterazioni del sistema nervoso centrale.
L’obiettivo è ristabilire parametri di ripresa delle funzioni dell’olfatto e del gusto.
Lo studio parte dall’ipotesi che la causa della perdita dell’olfatto interessi il sistema nervoso centrale.
Il funzionamento dello sniff-test prevede che i pazienti sentano l’odore di coppie di odori abbinati in modo particolare, come ad esempio agrumi e pesca, caffè e cioccolato o fontina e parmigiano per pochi secondi 3-4 volte al giorno in diversi momenti della giornata.
L’obiettivo della ricerca attraverso lo sniff test è riabilitare l’olfatto e al tempo stesso stimolare la capacità di distinguere odori diversi.
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