Rape drug: cos’è
La rape drug: così i media hanno battezzato il gammaidrossibutirrato (GHB), dato che è diventata una sostanza utilizzata in ambienti ricreativi come discoteche e rave party, come droga.
Prima che diventasse la rape drug, il gammaidrossibutirrato (GHB) è stato utilizzato in medicina come anestetico, come farmaco per trattare le crisi di astinenza alcolica e come trattamento dei disordini del sonno.
Così come scrive in un documento l’istituto Superiore di Sanità, l’ISS: “Negli anni ottanta è diventato popolare come additivo alimentare soprattutto tra gli sportivi in quanto si riteneva che aiutasse a ridurre il grasso corporeo e che avesse un effetto anabolizzante sulla muscolatura”.
Letteralmente rape drug, sta per droga dello stupro, a causa di un estremo rilassamento e della perdita delle inibizioni che questa sostanza provoca nei soggetti che la assumono.
La rape drug, o meglio il GHB, vede la sua prima sintesi ad opera del chimico russo Aleksandr Michajlovič Zajcev, docente di chimica all’Università di Kazan nel lontano 1874.
Soltanto nel 1960, sottoposta a nuovo processo di sintesi da Henry Laborit, farmacologo tra i più illustri del Novecento, questa sostanza è stata studiata in modo sistematico.
Riporta il documento Iss: “Tra le indagini retrospettive una è stata condotta in Svizzera e riporta i risultati di una ricerca effettuata presso lo Swiss Toxicological Information Centre fra i 1995 e il 2003 per individuare i casi di intossicazione acuta da GHB o GBL.
Il numero di casi riportati è risultato essere di poche unità all’anno fino al 1998 per poi crescere drammaticamente dal 1999”.
Il GHB, la rape drug, si è diffusa come droga ricreativa in forma liquida oppure in forma di polvere bianca, che si mescolano a bevande e drink che ne nascondono il gusto amaro.
Il suo effetto è molto lungo, poche gocce danno un effetto di stordimento ed eccitazione per la durata di oltre 3 ore.
“È importante sottolineare che i dati degli studi individuati vanno sicuramente considerati importanti e attendibili relativamente alla loro capacità di evidenziare la occorrenza di gravi intossicazioni da GHB tra i giovani, di descriverne la sintomatologia e di consentire perciò un più facile riconoscimento dei casi di overdose da parte dei medici di pronto soccorso” scrive l’ISS.
Rimangono i fatti di cronaca che descrivono un uso della sostanza per abusare di ragazze spesso inconsapevoli della mescolanza effettuata tra rape drug e alcol.
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