L’anemia, il deficit di ferro, potrebbe incidere sulla salute del cuore, dato che il ferro svolge un ruolo importante nella formazione dell’emoglobina che si lega all’ossigeno all’interno dei globuli rossi.
Esc Heart Failure, rivista della Società Europea di Cardiologia, pubblica in proposito una ricerca.
Stando allo studio citato, si rileva che è possibile associare i casi di anemia alle patologie delle coronarie.
Esisterebbe, quindi, un nesso tra deficit di ferro e la salute dell’apparato cardiovascolare.
Le analisi effettuate ad opera di Benedikt Schrage dell’Università di Amburgo, dimostrano che chi soffre di scompenso cardiaco si trova spesso in deficit di ferro, rileva cioè un’anemia.
La ricerca tedesca ha analizzato la popolazione generale, sana al momento dell’inserimento nello studio.
Il campione complessivo considerato consta di 12150 persone, età media 59 anni, per il 55% di sesso femminile.
L’anemia è stata considerata in un monitoraggio di 13 anni, rilevando un 4.7% di patologie cardiovascolari nei soggetti presi in esame.
Si sono, inoltre, rilevati casi di patologia delle arterie coronariche nell’8,5% dei soggetti e di ictus nel 6,3% della popolazione in osservazione.
L’anemia, in altre parole, si associava a un rischio di malattia coronarica pari al 24% dei casi.
I ricercatori hanno calcolato in dieci anni il 5,4% di tutti i decessi, l’11,7% di morti legate a malattie cardiovascolari e il 10,7% delle nuove diagnosi di malattie coronariche potevano essere attribuite al deficit funzionale di ferro.
Si tratta di una ricerca allo stato embrionale che ha rilevato questo legame tra anemia e cuore, di interesse per la popolazione.
La ricerca andrà avanti per valutare altre evidenze che possano aiutarci nel prevenire le patologie del cuore.
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