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Autocontrollo: la forza del Sè

L’autocontrollo è come una forza morale che determina alcuni processi mentali finalizzati al raggiungimento di un obiettivo.

L’autocontrollo, in altre parole, rappresenta una risorsa, esauribile, di energia che attiviamo per modificare delle abitudini oppure per raggiungere specifici scopi: smettere di fumare, dimagrire, ecc ecc.

Una forza, dunque, esauribile, idea che nasce con Sigmund Freud che ne parlava in termini di esaurimento dell’ego, uno degli ultimi teorici a parlare del Sé in termini di energia.

Lo psicologo Roy F. Baumesteir della Florida University, si è occupato di redigere una revisione pubblicata dal giornale della British Psychological Society, in cui analizza proprio il carico di energia richiesto per esercitare modulazioni di risposte, ovvero, l’impiego dell’autocontrollo.

“In primo luogo, tutte le attività di autocontrollo attingono alla stessa risorsa energetica. 

Cioè, quando, per esempio, trattieni la lingua, resisti all’impulso di fumare, bere o mangiare, frenare l’aggressività, fingere allegria per una battuta sciocca, sforzarti di continuare a lavorare, si esaurisce un po’ di energia cruciale e ti lascia meno disponibile per affrontare la prossima sfida. Molte cose apparentemente non correlate sono quindi collegate a questo proposito”, scrive il professore.

L’autocontrollo sarebbe strettamente collegato alla sfera della forza di volontà, anche questo un “muscolo” così come dice il professore, che andrebbe allenato e non stressato.

autocontrollo

Alcuni dei primi esperimenti condotti dal professore, hanno supportato la visione dell’autocontrollo come una risorsa limitata. 

In uno di questi, i partecipanti sono arrivati ​​al laboratorio dopo aver saltato un pasto e la loro fame è stata ulteriormente alimentata facendoli sedere davanti a un vassoio di biscotti e caramelle appena sfornati.

Anche davanti a loro c’era una ciotola di ravanelli. 

Ad alcuni è stato detto che il loro compito era quello di mangiare solo i ravanelli e non i dolci.

 Sono stati lasciati soli per cinque minuti, apparentemente per assaggiare il loro ravanello, ma il vero scopo era farli lottare per resistere a mangiare i dolci.

C’erano due condizioni di controllo, a una delle quali veniva detto di mangiare i dolci (e non i ravanelli), e l’altra saltava del tutto la parte alimentare dello studio (Baumeister et al.).

“Successivamente, a tutti i partecipanti sono stati assegnati alcuni enigmi difficili (in realtà irrisolvibili) e abbiamo cronometrato per quanto tempo hanno continuato a provare fino a quando non si sono arresi, una procedura adattata dalla ricerca sullo stress”.

“Provare ancora e ancora nonostante il fallimento scoraggiante richiede forza interiore, inclusa l’autodisciplina a perseverare invece di smettere per andare a fare qualcosa di più piacevole.

Apparentemente, resistere alla tentazione di mangiare dolci ha tolto loro qualcosa – ha esaurito la loro forza di volontà – lasciandoli con meno risorse per perseverare nel compito successivo, apparentemente non correlato”.

I processi di autocontrollo e determinazione personale aiutano le persone al raggiungimento di obiettivi, le ricerche mostrate dal professore Baumesteir ci descrivono la forza dell’autocontrollo come una risorsa limitata che andrebbe regolamentata per essere utilizzata al meglio.

 

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