Diabete e depressione come suo effetto collaterale è una condizione che riguarda almeno 700 mila italiani.
Lo studio che indaga il rapporto tra diabete e depressione è della SINPF (è possibile ascoltare il podcast del congresso sul sito) ed è stato presentato al suo 23° Congresso Nazionale.
700 mila casi, dunque, un dato che raddoppia per rischi di complicanze.
Come avviene tutto questo?
“Questo avviene prima di tutto perché il diabete è una malattia psicologicamente pesante” dichiara il Presidente SINPF Balestrieri “Ricordiamo che si tratta di una malattia che implica un intenso lavoro di controllo del proprio metabolismo.
Questo può portare sul piano psicologico ad un calo dell’umore.
Poi c’è anche una componente legata all’assetto biologico.
La depressione è una malattia sistemica, che coinvolge tutto l’organismo.
Bisogna inoltre considerare le differenze di genere, come emerge dallo studio che stiamo presentando in questo momento, che voglio ricordare ha coinvolto oltre 30 mila persone.
L’incidenza di depressione dopo il diabete è maggiore delle donne rispetto all’uomo, e cresce anche con l’età progressivamente.
L’evoluzione del diabete è peggiore se si ha una depressione, quindi bisogna tenere sotto controllo il lato psicologico, e in caso di campanelli di allarme è importante rivolgersi a dei professionisti.”
Un focus su diabete e depressione ad opera dell’Università di Bologna, è stato pubblicato su Acta Diabetologica.
La ricerca spiega come su un campione di 30.815 pazienti con diagnosi di diabete di tipo 2 senza depressione, il 14% di questi abbia iniziato un percorso psicoterapeutico a base di antidepressivi dopo appena 6 mesi dalla diagnosi del diabete.
Perché diabete e depressione?
Il costante impegno nella gestione del diabete, così come riporta anche la Fondazione Veronesi sul tema diabete e depressione, col protrarsi del tempo potrebbe portare a un quadro di depressione.
“Il meccanismo è in larga parte legato alla fatica necessaria per affrontare, giorno dopo giorno, una condizione che richiede molto al paziente: misurare la glicemia, fare attenzione alla dieta, cercare di praticare attività fisica, sostenere terapie che spesso richiedono l’assunzione di numerosi farmaci” scrive la Fondazione Veronesi.
Dallo studio citato si rileva che i soggetti diabetici a più alto rischio di depressione sono le donne, con un’età superiore ai 65 anni.
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