Perché i bambini leggono
Leggere è un’attività con un grande potenziale di sviluppo psicologico e intellettuale, è forse in queste ragioni che si annida la risposta alla domanda perché i bambini leggono.
La ragione del perché i bambini leggono non si discosta dal perché leggono gli adulti.
Se è vero che leggere fa bene perché migliora le competenze linguistiche, logiche e di comprensione del testo, è ancor più rilevante ricordare, e probabilmente spiega perché i bambini leggono, che la lettura aumenta quel che possiamo definire la conoscenza del mondo, intesa anche come conoscenza degli altri e di sé stessi.
Perché i bambini leggono si traduce, allora, nell’accesso a storie che stimolano pensieri e sentimenti potenziando l’alfabetizzazione emotiva.
Non a caso pedagogisti e psicologi pongono accento sull’importanza della lettura sull’ampliamento del vocabolario emotivo, con miglioramenti sull’espressione e la comprensione delle emozioni proprie e altrui.
Il processo fondante di questo percorso, si individua nell’immedesimazione nei personaggi delle storie, che consente di sviluppare la capacità di sentire l’emotività dell’altro (cosa sta provando e come) ovvero l’empatia.
Una recente indagine Doxa su cosa e perché i bambini leggono, rileva proprio come leggere per il 46% degli intervistati rappresenti un modo per immedesimarsi nei personaggi.
Alla domanda perché i bambini leggono sembra si possa rispondere in modo vario, l’indagine Doxa infatti ha trovato nelle risposte dei ragazzi una generosa moltitudine di motivazioni.
“Prima di tutto leggere riesce a farli viaggiare con la fantasia, in mondi immaginari (56%), desiderio più marcato tra le femmine.
Quindi potrebbe anche essere un modo per ‘imparare cose nuove’ (47%), più citato dai maschi e quindi un modo per immedesimarsi nei personaggi (46%).
Anche i genitori hanno lo stesso percepito nel ricordare il loro approccio alla lettura durante la loro infanzia, ma si nota, nel ricordo, un maggiore trasporto”.
A differenza delle fiction della televisione e del cinema, i libri lasciano ai lettori la libertà di costruire le proprie immagini, con gradualità e con i propri tempi.
Lasciarsi andare all’immaginazione, all’astrazione, ha il potere di sospendere l’esperienza del momento presente e trasportare il lettore in altri mondi, di distanziarlo dalla realtà del quotidiano, senza perdere il contatto con essa. Per questo motivo la lettura riduce le tensioni e lo stress.
Ancora per il 66% dei ragazzi coinvolti nella ricerca la lettura è un’attività che piace molto.
Leggere non pare essere un ‘dovere’, non viene descritto come tale, ma piuttosto un’attività che genera curiosità (57%), stimola la fantasia (54%), che rimanda ai temi dell’avventura (47%) e della voglia di scoprire (46%).
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