Napoli blu: la musica dei Geometric Vision

Uno sperimentale interludio o un processo iniziato di maturazione linguistica e musicale?

I Geometric Vision, con la presentazione estiva del loro singolo “Luna”, ci danno accesso a una nuova visione, e in questa intimità emozionale e mentale ci troviamo in quella che possiamo sentire come una dimensione riflessiva, tra songwriting e un tempo ancora senza definizione.

L’uso del dialetto rappresenta una novità per i Geometric Vision, dato che avete sempre prediletto l’inglese, fatta qualche eccezione. È una vostra evoluzione? Un nuovo linguaggio che state sperimentando?

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Ago Giordano: “Luna è il primo esperimento col testo in lingua Napoletana. Crediamo sia la lingua più musicale che esista, non a caso la canzone moderna nasce a Napoli”.

Roberto Amato: “Abbiamo sempre scritto in inglese (eccezion fatta per il brano “Nenia” in italiano, presente sul nostro secondo album Virtual Analog Tears) ma le note e un certo tipo di atmosfere e sonorità racchiuse nei brani erano già “napoletane”.
Erano diversi anni che discutevamo sull’eventualità di scrivere in napoletano, inizialmente ne scherzavamo poi dallo scherzo siamo passati all’ipotesi e infine al fatto compiuto.
Ci aiuta a non porre dei filtri tra il pensiero e il testo scritto, inoltre riteniamo che il napoletano abbia una musicalità e una metrica che lo accomunano molto più all’inglese e allo spagnolo che all’italiano”.

Geometric Vision

Il trio dei Geometric Vision, composto da Agostino Giordano, Roberto Amato e Gennaro Campanile, inizia il suo percorso musicale nel 2012, con le radici immerse a Napoli e lo sguardo volto alle realtà estere, dove sono molto apprezzati nella scena minimal synth – darkwave.

Una sorta di protezione ancestrale sembra raccontare il nuovo singolo “Luna”, un nuovo esistenzialismo musicale, quali sono le radici dei Geometric Vision?

Ago Giordano: “Quel che ci accomuna è la passione per la new wave a 360°, le nostre radici sono quelle. Ma siamo fortemente decisi a dare un tocco più “moderno” a tutto quello che verrà”.

Roberto Amato: “Tutto quello che si ascolta, si vede o soltanto si percepisce dalla nascita influenza le nostre azioni future. Ma volendo restare nell’ambito della musica noi tre provenivamo da mondi musicali diversi ma complementari e abbiamo trovato il nostro terreno comune nel post-punk e nella darkwave.

Parlando poi di radici è impossibile ignorare la musica napoletana, soprattutto quella antica delle canzoni ottocentesche, delle villanelle del ‘500, la musica  popolare (anche nella ricerca di artisti come NCCP, Roberto De Simone, Eugenio Bennato, il primo Pino Daniele, Enzo Avitabile e tanti altri…).
In quest’ultima ritroviamo anche degli elementi che spesso ritornano nella nostra musica, sospesi in un tempo indefinito, una sorta di “realismo magico” in cui tutto è autentico ma allo stesso tempo impalpabile, impossibile.
Ovviamente c’è anche tanta musica italiana, i cantautori, la new wave degli anni 80, l’italodisco
”.

Geometric Vision

La scrittura dei testi come avviene? Non so vi aiutate con la lettura, l’arte oppure è un processo legato ad altri tipi di suggestioni?

Geometric Vision: “I testi sono quasi sempre dettati dalle nostre esperienze, che siano traumi o gioie, sono sempre e solo quelle la vera fonte di ispirazione.
C’è poi anche una componente “letteraria” e visionaria, talvolta abbiamo attinto dalla filosofia ma anche dalla mitologia come nel caso del nostro album Fire! Fire! Fire! in cui molti dei testi sono ispirati a leggende del mondo classico”.

L’equazione più semplice anche in ambito musicale, vuole che si associ la città di Napoli ad atmosfere solari e cori festosi, non che non sia veritiera, però può essere percepito come una sorta di sradicamento culturale, esprimere ciò che Napoli tace e che sussurra. Il vostro singolo “Luna” appartiene alla storia della città sotterranea? Che cosa ne pensate?

Ago Giordano: “Siamo sempre stati affascinati da quello che di più melanconico e mistico “propone” la nostra città.

 Come dicevi Napoli è spesso associata al sole, al mare, al clima festoso.

 A me sinceramente mette addosso una sorta di “irrequietudine”, sembra che in ogni vicolo possa nascondersi una storia, un rituale scaramantico, un munaciello”.

Geometric Vision

Parliamo del presente dei Geometric Vision.

Avete un tour in programma? Che progetti vorreste realizzare?

Geometric Vision: “Stiamo lavorando a un nuovo concept più che a un nuovo album, nuovi progetti e un piccolo cambio di stile. Ci sarà qualche data in Europa quest’inverno ma quello che ci preme di più al momento è ricercare nuovi stimoli creativi per il futuro”.

Guarda il video dei Geometric Vision “Luna” qui 

 

 

 

 

 

 

 

 

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