Società e Cultura

Rete idrica e dispersione dell’acqua

La rete idrica e la conseguente gestione dell’acqua è un tema che chiede un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni.

E se la crisi climatica coinvolge il Paese in maniera evidente, d’altro canto gli stanziamenti dei governi italiani sulle conduzioni idriche risultano nulli.

La rete idrica italiana, oggetto di un Report Istat, non gode di ottima salute, disperdendo per quel che concerne il 2020, 41 metri cubi d’acqua al giorno.

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E se la rete idrica disperde la risorsa, almeno in 11 comuni capoluogo di provincia del Mezzogiorno, si raziona l’acqua a causa della sua insufficienza.

Rete idrica, dispersine dell’acqua e tutto il complesso dei servizi di erogazione rappresentano elementi che costituiscono crescita economica, sostenibilità ambientale, benessere della cittadinanza.

rete idrica

In sostanza si assiste a una crescita della domanda d’acqua a causa dei cambiamenti climatici e l’inquinamento, sollecitando corpi idrici e infrastrutture atti a distribuire la risorsa acqua.

È evidente, allora, anche secondo quanto l’Istat rileva nel suo report, la necessità di rafforzare la rete idrica così da rendere più efficienti i processi di erogazione soprattutto per le zone vulnerabili e che presentano forti criticità.

Quel che accade è semplice: non tutta l’acqua immessa nella rete idrica viene erogata agli utenti.

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Nel solo 2020 l’Istat rileva una perdita d’acqua pari a 0,9 miliardi di metri cubi, pari al 36,2% dell’acqua immessa in rete (37,3% nel 2018), con una perdita giornaliera per km di rete pari a 41 metri cubi (44 nel 2018).

Una triste tendenza in linea col 2018 e che ha forti ripercussioni sia ambientali che sociali.

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Scrive l’Istat: “Le condizioni di massima criticità, con valori superiori al 65%, sono state registrate a Siracusa (67,6%), Belluno (68,1%), Latina (70,1%) e Chieti (71,7%).

All’opposto, una situazione infrastrutturale decisamente favorevole, con perdite idriche totali inferiori al 25%, si rileva in circa un Comune su cinque”.

Ancora per 9 Comuni del Centro Italia e Sud, le perdite d’acqua registrate sono superiori al 50% in termini percentuali.

Una buona gestione dell’acqua favorirebbe anche la produzione di cibo: la stessa quantità d’acqua favorisce produzione agricola e approvvigionamento alimentare delle popolazioni fragili.

Un uso intelligente dell’acqua, quindi, non solo favorirebbe la produzione agricola e di conseguenza contrastare malnutrizione e fame, ma contrasterebbe tutto il complesso di questioni legati al cambiamento climatico e alla siccità.

Leggi anche: Acqua del rubinetto o minerale?

 

 

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