Alimentazione sostenibile
Un’alimentazione sostenibile, e quindi, con un basso impatto ambientale, si traduce nella scelta di prodotti dalla filiera corta e perlopiù vegetali.
La questione di un’alimentazione sostenibile è abbastanza complessa.
Se da un lato alcuni prodotti godono del favore dei nutrizionisti, dall’altro non è detto che questi abbiano un basso impatto ecologico.
Il tema dell’alimentazione sostenibile, stando a un sondaggio di qualche anno fa della NielsenIQ, ha rilevato un gap abbastanza profondo tra l’importanza che gli italiani danno a una sana alimentazione e un’alimentazione sostenibile.
L’Italia, infatti, si trova nel sondaggio citato, in prima posizione per l’adozione di un regime alimentare salutare ma la questione si complica quando si chiede loro quanto sia sostenibile la loro spesa alimentare.
Un’analisi effettuata su un totale di 37.000 nuclei familiari che ha coinvolto molte realtà europee: Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna.
E se l’11% delle famiglie italiane si dice attento all’adozione di un’alimentazione sostenibile, in Paesi come Francia e Germania la media si alza di almeno 10 punti.
A vincere a tavola come alimenti sostenibili sono i prodotti di origine vegetale, raccomandati dai dietisti, che consigliano di seguire un regime nutrizionale ricco di verdure a foglia verde, pomodori (ricchi di licopene) e noci e frutta, perché si possa garantire all’organismo il giusto apporto di zinco, vitamina D e fitonutrienti che riducono i rischi di infezione.
Eppure gli italiani fotografati dall’indagine “Conscious Eater” sono mossi, nella loro scelte nutrizionali, da profonde motivazioni etiche; attenti al biologico e a prodotti stagionali e scartando gli OGM.
Le analisi che determinano la sostenibilità di un alimento sono abbastanza ampie, in quanto riguardano: uso di acqua dolce, acidificazione del suolo e forme di inquinamento dei nutrienti, emissioni di gas serra.
Il quadro generale emerso secondo NielsenIQ non è del tutto problematico, infatti, in Europa s’è riscontrato anche un numero cospicuo di famiglie che non ritiene l’alimentazione una priorità del benessere e predilige pasti veloci e alimenti a buon mercato.
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