Alimentazione

Ombrellifere commestibili: proprietà

La specie botanica delle Ombrellifere commestibili, rappresenta un sottogruppo della specie delle Ombrellifere che conta circa 3000 specie.

Si tratta della famiglia delle Apiacee, che cresce nelle zone temperate.

In questa grande varietà di specie, possiamo distinguere le Ombrellifere commestibili, altre soltanto ornamentali, alcune velenose (per esempio la Cicuta).

Le Ombrellifere commestibili di comune consumo in Italia sono: finocchio, sedano e carota.

Della famiglia fanno parte però anche le erbe prezzemolo, aneto e coriandolo e i semi di finocchio selvatico, molto popolari nella cucina nordica.

Le specie delle Ombrellifere commestibili apportano fibre, minerali, vitamine e antiossidanti (flavonoidi, carotenoidi, luteina).
Le concentrazioni maggiori di questi componenti si rilevano nelle erbe, che però vengono consumate in dosi ben inferiori rispetto alle altre ombrellifere commestibili.

Ombrellifere commestibili
Sedano e prezzemolo sono le principali fonti alimentari di flavoni (luteolina e apigenina), composti simili ai flavonoli ma meno diffusi in natura.
Nella medicina tradizionale orientale sono ampiamente utilizzati i semi di sedano, la cui componente lipidica (15%) è ricca di acidi grassi insaturi.

Il finocchio è ben noto per le sue proprietà digestive, carminative e diuretiche, per l’ottimo contenuto di flavonoidi e, grazie all’apporto di fibre, per l’effetto saziante.

I semi di finocchio selvatico (cumino) sono molto apprezzati per l’aroma deciso e inconfondibile.

Ombrellifere commestibili
Le comuni carote arancioni sono il risultato di incroci condotti in Olanda (XVI-XVII secolo) tra la varietà gialla e quella viola scuro, in onore della dinastia Orange: questa varietà è ricca di pro-vitamina A, quella viola apporta antocianidine e flavonoidi e la carota gialla fornisce luteina.

La rivista Nutrition Foundation of Italy ha pubblicato una scheda esplicativa sulle pricipali proprietà della Ombrellifere commestibili.

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