Medicina

ADHD e livelli occupazionali

La letteratura scientifica contemporanea ha tracciato una relazione tra il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, ADHD e livelli occupazionali.

Nel dettaglio, la rivista Plos One ha pubblicato una recente analisi che indaga proprio su ADHD e livelli occupazionali, rilevando difficoltà e problemi professionali in chi presenta sintomi ADHD.

Come forse è noto, l’ADHD è un disturbo dello sviluppo neurologico prevalente, ad esordio infantile, che colpisce circa il 5% dei bambini e il 2,8% degli adulti in tutto il mondo.

Il legame tra sintomi dell’ADHD e livelli occupazionali si denota come difficoltà nel concentrarsi sull’attività corrente, pianificare e organizzare le attività e gestire le relazioni sul posto di lavoro con i colleghi.

Queste conseguenze e la relazione tra ADHD e livelli occupazionali si riscontrano come sostanziali perdite di produttività sia per gli adulti che per le famiglie con bambini affetti dal disturbo.

Le relazioni a lungo termine tra ADHD e livelli occupazionali sono quindi importanti per studiare, per le persone colpite, la progettazione dell’intervento e la politica di salute pubblica.

Gli studi di settore hanno trovato associazioni negative con il reddito e la disoccupazione.

Il disturbo dell’attenzione, ledendo la capacità di concentrazione appunto, si manifesta con evidenti difficoltà a riuscire a portare un lavoro a compimento.

ADHD e livelli occupazionali

L’ADHD si manifesta già nell’infanzia e/o adolescenza e si connota per una forte impulsività e scarsa continuità a portare a termine ciò in cui si è impegnati.

Se è vero che l’impulsività può evidenziarsi come una tendenza a recidere senza motivazione dichiarata relazioni sentimentali e di amicizia, e quindi, la si rileva come caratteristica della vita privata della persona, d’altro canto questa si tramuta sul piano lavorativo nell’esigenza di licenziarsi dal lavoro senza aver prima avuto la precauzione di trovare un’alternativa.

Basso reddito e problemi occupazionali sembrano distinguere le persone adulte con ADHD.

Difficoltà a gestire frustrazioni e problemi, completano il ritratto della persona con questo deficit.

“Quando si progettano politiche per migliorare i risultati occupazionali per le persone con ADHD, gli interventi educativi dovrebbero probabilmente essere soppesati rispetto alle alternative (ad esempio, formazione professionale) considerando l’impatto di fattori come l’età, la disabilità intellettiva concomitante e i disturbi dello sviluppo” concludono i ricercatori.

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