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Carenza di zinco ed emicrania

La carenza di zinco potrebbe influire sull’insorgere di un tipo specifico di cefalea: la cefalea emicranica.

Patologia molto comune, la cefalea emicranica, così come riporta la rivista Nutrition Foundation of Italy, nel mondo colpisce circa 1 miliardo di persone, registrando tassi superiori nel sesso femminile.

Le sue cause, endogene o esogene, non sono del tutto chiare alla Medicina, è tuttavia probabile che siano in gioco effetti di natura neuro-infiammatoria e un elevato stress ossidativo.

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Una recente analisi, grazie alla somministrazione di questionari dietetici, ha rilevato

i livelli di apporto dietetico di zinco, un minerale con azione antiossidante ed antinfiammatoria, in circa 10.000 “soggetti della coorte NHANES (il 20% dei quali soffriva di emicrania), rappresentativa della popolazione statunitense”.

carenza di zinco

Carenza di zinco significa, in altri termini, una scarsa assunzione di alimenti di origine animale che lo contengono.

Le principali fonti di zinco sono il pesce e la carne rossa, ma è presente anche nei cereali, nei legumi e nella frutta secca; in generale l’assorbimento dello zinco contenuto nei vegetali è meno efficiente.

La ricerca ha riscontrato che laddove si presentasse una carenza di zinco, parliamo di un apporto inferiore a 5,9 mg al giorno, la frequenza di emicrania era significativamente più elevata, almeno con un +40% circa.

L’effetto protettivo associato all’apporto di zinco si osservava anche tra le persone che ne assumevano quantità più elevate sommando l’apporto alimentare con quello da integratori.

“L’associazione tra carenza di zinco e cefalea emicranica è biologicamente plausibile: chi soffre di questa patologia ha infatti in genere livelli inadeguati di enzima superossido dismutasi (SOD), che correlano con una minore efficacia nel controllare lo stress ossidativo.

Lo zinco svolge invece una riconosciuta azione di controllo su questo parametro”.

Scrivono ancora i ricercatori: “È interessante osservare che il livello di zinco al di sotto del quale il rischio di cefalea emicranica era sensibilmente aumentato nella coorte studiata era nettamente inferiore agli apporti corrispondenti ai livelli di assunzione raccomandata per la popolazione italiana (LARN), pari a 9 mg al giorno per gli uomini e a 12 mg per le donne”.

Solo situazioni in cui si presenta una carenza di zinco di una certa ampiezza, pertanto, si assocerebbero a un aumento del rischio di cefalea emicranica.

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