Società e Cultura

Peste suina in Cilento

La peste suina è un’infezione virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non trasmissibile all’uomo.

È una malattia altamente infettiva e spesso mortale per gli animali colpiti, sostenuta da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus.
peste suina

Questo virus è incapace di stimolare la formazione di anticorpi neutralizzanti, fattore che rende estremamente complicata la preparazione di un vaccino.

La peste suina che è scoppiata in Cilento, comunica Tommaso Pellegrino capogruppo di Italia Viva in Consiglio Regionale, vede il formarsi di una zona rossa che comprende ben 17 comuni tra il Cilento e Vallo di Diano.

“La filiera suinicola in ginocchio. Misure urgenti di sostegno con erogazione di adeguati indennizzi. Presentate interrogazione e richiesta di audizione.

A seguito della conferma di alcuni casi di peste suina africana (PSA) in carcasse di cinghiali, è stata emanata un’ordinanza che dichiara “zona infetta” quella comprendente 17 comuni situati tra il Cilento e il Vallo di Diano.

La Peste Suina Africana è una malattia altamente contagiosa che colpisce i cinghiali selvatici e i suini domestici, provocando gravi ripercussioni nell’ambito del settore zootecnico suinicolo e agricolo in generale.

peste suina

Tommaso Pellegrino, ha sottolineato nel comunicato inviato alla stampa che la peste suina africana non rappresenta una minaccia per la salute umana, ma può causare gravi danni alla popolazione animale con ripercussioni economiche negative per il territorio interessato.

Sono più di 20, nella zona rossa, le aziende coinvolte, con oltre 10.000 capi; nella cosiddetta “zona infetta” ci sono più di 1000 allevamenti da autoconsumo e numerose aziende del territorio che producono prosciutti, salumi e insaccati sono attualmente in notevole difficoltà.

Presentata, allora, un’interrogazione sulla “Emergenza Peste Suina Africana”, chiedendo urgenti e adeguati indennizzi per i settori danneggiati e misure strutturali di rilancio, inclusa l’attenzione verso il settore dell’outdoor.

Pellegrino ha evidenziato che non solo il settore zootecnico, ma anche il settore turistico è a rischio.

Nella “zona infetta” sono presenti località naturalistiche che attraggono numerosi visitatori durante la primavera e l’estate, rappresentando un importante valore economico per le aziende del settore e per le comunità locali.

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