Affrontare la malattia è una sfida enorme, soprattutto per i bambini. Il cancro può privare i più piccoli della loro spensieratezza e catapultarli in un mondo fatto di ospedali, terapie e incertezze. In questo contesto difficile, l’arte-terapia si sta rivelando uno strumento prezioso per offrire ai bambini affetti da tumore un modo per esprimere le proprie emozioni, elaborare il dolore e ritrovare momenti di gioia. Il potere dell’arte, con la sua capacità di stimolare la creatività e di alleggerire il peso delle difficoltà, diventa così un alleato fondamentale nel percorso di cura.
Questa innovativa iniziativa è stata introdotta quest’anno da Peter Pan Odv, un’organizzazione che accoglie e supporta a Roma i bambini malati di cancro e le loro famiglie, in particolare coloro che vengono da fuori città per ricevere cure.
L’arte come strumento di supporto nella malattia
Numerosi studi scientifici dimostrano che le terapie basate su attività artistiche e creative sono di grande aiuto per i bambini e i ragazzi che affrontano il tumore. Questi percorsi migliorano il tono dell’umore, riducono i sintomi della malattia e alleviano gli effetti collaterali dei trattamenti.
Presso Peter Pan Odv, le famiglie potranno ora contare su laboratori di musica, scrittura e pittura, offrendo ai piccoli pazienti momenti di espressione e condivisione.
“L’integrazione di attività espressive, come quelle creative, all’interno del percorso di cura può avere un impatto significativo sul benessere emotivo dei bambini e degli adolescenti malati di cancro”, afferma Viviana Bifano, psiconcologa dell’organizzazione. “Queste attività forniscono uno spazio sicuro per esprimere emozioni difficili da verbalizzare. Inoltre, la condivisione con altri coetanei aiuta a ridurre il senso di solitudine, creando un ambiente di supporto reciproco. Tuttavia, è fondamentale che queste attività siano accompagnate da un sostegno psicologico strutturato e mirato per permettere di elaborare adeguatamente le emozioni emerse”.
Un aiuto anche per i genitori
L’arte-terapia non è utile solo ai bambini, ma può offrire sostegno anche ai loro genitori, spesso sopraffatti dall’ansia e dallo stress. “È essenziale creare modelli di accoglienza e supporto che coinvolgano attivamente i genitori nel percorso di cura, non solo come caregiver di riferimento”, aggiunge Eleonora Maggio, anche lei psiconcologa di Peter Pan Odv. “Modelli in cui possano trovare spazi di ascolto professionale e instaurare relazioni con altre famiglie, grazie ad attività ludiche ed espressive che valorizzino anche le risorse degli adulti”.
Grazie a questa iniziativa, l’arte diventa un ponte tra dolore e speranza, un linguaggio universale capace di restituire ai bambini e alle loro famiglie momenti di serenità e forza per affrontare la battaglia più difficile della loro vita.