Le iniezioni spinali sarebbero poco efficaci, anche sul controllo e sollievo del dolore, legato al mal di schiena cronico. È il parere di un panel di esperti riportato in un documento pubblicato sul British Medical Journal.
Le iniezioni spinali sarebbero poco efficaci, anche sul controllo e sollievo del dolore, legato al mal di schiena cronico. Inoltre, non sarebbero privi di rischi. Per questi e per altri fattori sono altamente sconsigliate. È questo il parere di un gruppo di esperti internazionali, riportato sul British Medical Journal, i quali sostengono che le iniezioni epidurali di steroidi e i blocchi nervosi non dovrebbero essere somministrati ad adulti che convivono con il mal di schiena cronico da almeno 3 mesi, che non è associato a cancro, infezione o artrite infiammatoria. Questa procedura, infatti, non darebbe benefici superiori rispetto alle iniezioni fittizie.
Il mal di schiena cronico è la principale causa di disabilità nel mondo
Le nuove indicazioni fanno parte dell’iniziativa “Rapid Recommendations” del BMJ, che ha l’obiettivo di produrre una guida rapida e affidabile basata su evidenze scientifiche per aiutare i medici nella gestione dei pazienti. Il mal di schiena cronico è la principale causa di disabilità in tutto il mondo; si stima che colpisca 1 adulto su 5 di età compresa tra 20 e 59 anni, con tassi più elevati tra gli anziani e un significativo impatto economico. Nel 2016, il dolore lombare e cervicale ha rappresentato la spesa sanitaria più elevata negli Stati Uniti, pari a 134,5 miliardi di dollari. Iniezioni epidurali di steroidi, blocchi nervosi e ablazione a radiofrequenza, che utilizza onde radio per distruggere i nervi, sono tra le procedure più utilizzate nella gestione del mal di schiena cronico per evitare che gli stimoli dolorosi giungano al cervello, ma le conclusioni attuali su queste pratiche restano contrastanti.
Una revisione di studi su 13 comuni procedure
Un panel internazionale composto da medici, pazienti con dolore cronico alla colonna vertebrale e ricercatori ha analizzato le attuali evidenze tramite l’approccio GRADE, un sistema che valuta la qualità delle prove sulla base di revisioni di studi randomizzati e osservazionali, confrontando i benefici e i danni di 13 comuni procedure interventistiche, o combinazioni di procedure, per il dolore cronico non canceroso alla colonna vertebrale rispetto alle procedure fittizie. Le analisi condotte non forniscono prove sufficienti sull’efficacia di una metodica rispetto a un’altra o sulla combinazione di alcune di queste, in termini di controllo e/o sollievo del dolore assiale (in un’area specifica della colonna vertebrale) o per il dolore radicolare (che si irradia dalla colonna vertebrale alle braccia o alle gambe).
Necessarie ulteriori ricerche per perfezionare le raccomandazioni
Ciò vale anche per le iniezioni alla colonna vertebrale rispetto a procedure fittizie, sconsigliandone pertanto l’uso insieme a iniezioni di anestetico locale, steroidi o la loro combinazione, ablazione a radiofrequenza con o senza anestetico locale più iniezioni di steroidi. Si tratta inoltre di procedure costose, a carico dei pazienti e non esenti da eventuali rischi. Saranno necessarie ulteriori ricerche per rivalutare le attuali raccomandazioni, in particolare per le procedure in cui le evidenze di efficacia sono basse o molto basse, e per stabilire gli effetti di altre procedure interventistiche, come l’uso di oppioidi, in termini di ritorno al lavoro e qualità del sonno.