Affidarsi alla chirurgia plastica per rimodellare il corpo non porta benefici solo all’aspetto esteriore: uno studio italiano rivela una correlazione sorprendente tra interventi come la lipoaddominoplastica e un miglioramento significativo della salute mentale, con una potenziale riduzione dell’uso di psicofarmaci come le benzodiazepine.
La ricerca, condotta presso l’ospedale San Carlo di Nancy di Roma e coordinata da Damiano Tambasco, ha osservato come pazienti sottoposti a lipoaddominoplastica abbiano mostrato una diminuzione nell’assunzione di benzodiazepine, farmaci comunemente prescritti per ansia, depressione e insonnia. Lo studio, pubblicato sul ‘Plastic and Reconstructive Surgery Journal’, si aggiunge ad altre ricerche che avevano già evidenziato gli effetti psicologici positivi dei ritocchi estetici.
Tambasco: “Dati Quantitativi sull’Impatto Farmacologico della Chirurgia Estetica”
“La maggior parte degli studi precedenti hanno documentato miglioramenti nell’autostima, nell’immagine corporea e nella salute mentale dopo le procedure cosmetiche – spiega Damiano Tambasco, responsabile dell’Unità operativa Chirurgia plastica del San Carlo di Nancy e volto noto della serie ‘Il mio amico bisturi’ su Real Time – ma pochi si sono concentrati specificamente sulle implicazioni farmacologiche di questi interventi chirurgici. Questo lavoro offre un contributo alla letteratura esistente sui benefici psicologici della chirurgia estetica, fornendo dati quantitativi prima e dopo l’intervento chirurgico sull’uso di benzodiazepine, psicofarmaci usati per il trattamento di varie condizioni di salute mentale tra cui ansia, depressione e insonnia”.
Lipoaddominoplastica e Correzione della Diastasi: Un Doppio Beneficio
I pazienti coinvolti nello studio, adulti tra i 18 e i 65 anni con diagnosi di depressione o disturbi d’ansia, sono stati sottoposti a lipoaddominoplastica e correzione della diastasi dei retti, spesso associata a liposuzione per un rimodellamento addominale ottimale. Il follow-up a sei mesi ha rivelato una diminuzione del 17% nel numero di pazienti che assumevano benzodiazepine. Tra questi, il 61% ha ridotto il dosaggio in modo significativo, e un notevole 20% ha addirittura interrotto l’assunzione del farmaco.
Diastasi Addominale: Un Problema Funzionale Oltre l’Estetica
La diastasi addominale, una condizione comune soprattutto nelle donne dopo il parto, comporta la separazione dei muscoli retti dell’addome, causando non solo un’alterazione estetica ma anche problemi funzionali invalidanti come incontinenza urinaria, lombalgia e disturbi gastrointestinali, con un impatto negativo sulla qualità della vita. La chirurgia rappresenta spesso l’unica soluzione efficace.
Tambasco: “La Chirurgia Estetica Offre un Mezzo Alternativo per Gestire Disturbi Mentali”
“I nostri risultati – sottolinea Tambasco – forniscono prove concrete che la chirurgia estetica, in particolare la lipoaddominoplastica, può ridurre la necessità di benzodiazepine, offrendo un mezzo alternativo per gestire disturbi di salute mentale molto complessi. I miglioramenti fisici derivanti dalla lipoaddominoplastica hanno probabilmente contribuito a migliorare l’immagine corporea, portando a livelli più bassi di ansia e depressione e quindi a una diminuzione del bisogno di benzodiazepina. Sebbene non miriamo a generalizzare questi risultati, è chiaro che per alcuni pazienti la chirurgia estetica può avere profondi benefici psico-funzionali. I chirurghi e i professionisti della salute mentale dovrebbero lavorare in collaborazione per valutare i potenziali benefici psicologici di tali procedure, garantendo valutazioni psicologiche preoperatorie complete e supporto postoperatorio”.
“Il Mio Amico Bisturi: Confidenze Intime” su Real Time
Damiano Tambasco sarà protagonista di una nuova serie su Real Time dal 22 maggio, intitolata “Il mio amico bisturi: confidenze intime”, che esplorerà come la chirurgia plastica possa essere una soluzione etica per problemi e disagi profondi, andando oltre la semplice estetica. Questo studio aggiunge un’ulteriore prospettiva sul potenziale impatto positivo della chirurgia plastica sulla vita dei pazienti, aprendo nuove riflessioni sul legame tra corpo e mente.