La stagione influenzale 2024-2025 si chiude con un bilancio drammatico: ben 16.129.000 italiani colpiti da sindromi simil-influenzali. Un dato “mai raggiunto nelle precedenti stagioni influenzali”, come sottolinea l’ultimo bollettino del sistema di sorveglianza RespiVirNet pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
L’ultima settimana monitorata (21-27 aprile) ha registrato circa 221mila nuovi casi, portando l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) a 3,7 casi per mille assistiti, mantenendosi comunque sotto la soglia basale (era 4,9 nella settimana precedente). La percentuale di campioni risultati positivi per influenza è ulteriormente diminuita al 3,7% (dal 5,6%).
Nessuna Segnalazione di Virus Influenzali Atipici
Durante l’intera stagione 2024/2025, il portale RespiVirNet non ha segnalato alcun campione positivo per influenza di tipo A “non sottotipizzabile” per i virus influenzali stagionali né appartenente ad altri sottotipi (come l’A/H5).
L’Allarme di Bassetti: “Numeri Inquietanti, Serve Maggiore Consapevolezza sulla Prevenzione”
“Avevamo detto che sarebbe stata una stagione peggiore rispetto a quella 2023-2024, con 15 milioni di casi, e nel 2024-2025 siamo a oltre 16 milioni. Sono numeri a cui dovremmo abituarci e magari arriveremo a 20 milioni di casi. Sta diventando una stagione influenzale sempre più lunga, che inizia a novembre-dicembre e va avanti fino ad aprile. È chiaro che con questi numeri si deve fare qualcosa di più perché si traducono in un impatto su un SSN già fragile”, commenta all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
Bassetti esprime la sua sorpresa per la “non propensione maggiore verso la popolazione nell’usare gli strumenti di prevenzione: buon uso degli antibiotici, le vaccinazioni, evitare l’abuso di farmaci ‘fai da te'”. Il direttore del San Martino sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza e adozione delle misure preventive per arginare l’impatto sempre più significativo dell’influenza sul sistema sanitario nazionale. La stagione influenzale da record appena conclusa lancia un chiaro monito sulla necessità di rafforzare le strategie di prevenzione e gestione per le prossime ondate virali.