La celiachia è una malattia cronica che impone una rigorosa aderenza a una dieta priva di glutine per tutta la vita. Questo, come spiega la Dottoressa Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista, ordinario della Società Psicoanalitica Italiana ed esperta di bambini e adolescenti, può avere un impatto significativo anche a livello psicologico sui bambini e sulle loro famiglie. La diagnosi, spesso un momento di preoccupazione, apre la strada a un percorso che va ben oltre la gestione alimentare.
Celiachia nei Bambini: Dalla Diagnosi Precoce ai Sintomi Atipici
La celiachia è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario reagisce al glutine (proteina presente in cereali come grano, orzo, segale e farro), danneggiando la mucosa dell’intestino tenue. Questo provoca infiammazione, malassorbimento dei nutrienti e vari sintomi. Le prime manifestazioni cliniche nei bambini possono comparire tra i 6 mesi e i 2 anni di età, solitamente dopo l’introduzione del glutine nell’alimentazione.
La Dottoressa Lucattini rassicura: “I bambini con celiachia, se seguono un’alimentazione senza glutine come da prassi medica, e sono ben seguiti e sostenuti psicologicamente, crescono sani, attivi, sereni, pienamente inseriti nella vita sociale e con ottimi risultati scolastici”.
È importante notare che i sintomi classici della celiachia si verificano solo in una minoranza di pazienti. Spesso, soprattutto nei bambini più grandi, si presentano sintomi minimi o atipici. I test sierologici per la celiachia sono raccomandati in caso di: diarrea cronica o intermittente inspiegabile, ritardo della crescita, perdita di peso, nausea, vomito, dolore addominale cronico, distensione addominale, stipsi cronica, stomatite aftosa ricorrente e aumento anomalo degli enzimi epatici.
Un Aumento delle Diagnosi e Segnali da Non Sottovalutare
Negli ultimi trent’anni, la prevalenza della celiachia è aumentata significativamente grazie alla maggiore conoscenza e consapevolezza dei medici e all’uso di test diagnostici più sensibili. Si stima che la prevalenza nella popolazione generale sia dell’1% a livello mondiale, ma in Italia è particolarmente elevata, raggiungendo l’1,65% tra i bambini, con maggiore incidenza nelle femmine e nel Sud Italia. Nonostante ciò, si stima che circa il 95% dei pazienti celiaci non riceva ancora una diagnosi.
Segnali a cui prestare attenzione nei bambini:
- Sintomi classici (nei più piccoli): diarrea cronica, scarso accrescimento (bassa statura, scarso aumento di peso), addome gonfio, irritabilità e insonnia, perdita di appetito.
- Forme non classiche o atipiche (anche in età scolare/adolescenziale): anemia da carenza di ferro, dolori addominali ricorrenti, stitichezza, mal di testa, problemi di crescita lievi o isolati, disturbi dell’umore o del comportamento dovuti alla sofferenza protratta per i dolori fisici cronici.
La celiachia è una malattia sistemica che può causare ritardo della crescita, bassa statura, pubertà ritardata, ipoplasia dello smalto dentale, osteopenia/osteoporosi, anemia sideropenica, stomatite ricorrente, dermatite erpetiforme, artralgia/artrite. Inoltre, può manifestarsi con un’ampia gamma di sintomi neurologici (mal di testa, parestesia, neuroinfiammazione) e disturbi psicologici come fobia, ansia e depressione.
Celiachia e Disturbi Alimentari: Una Correlazione Complessa
La relazione tra celiachia e disturbi alimentari è bidirezionale. Nei bambini con celiachia non diagnosticata, il mangiare può causare dolore, gonfiore, diarrea e insonnia, portando a un rapporto problematico con il cibo per la paura di stare male. A complicare la relazione, l’anoressia nervosa e la celiachia condividono sintomi come gastrointestinali e perdita di peso. Una ricerca pubblicata su “Psychiatric Times” (2025) ha mostrato che i pazienti con celiachia hanno un rischio aumentato di 1,48 per l’anoressia nervosa anche nell’infanzia. Anche per la bulimia, l’incidenza nei pazienti celiaci è leggermente superiore al 7%. È fondamentale una consultazione di un’équipe multidisciplinare per un approccio olistico al bambino.
Impatto sul Sonno e la Salute Mentale
“Secondo uno studio pubblicato sul ‘Journal of Clinical Sleep Medicine’ (2023), i disturbi del sonno sono più frequenti nei pazienti con celiachia non trattati e tendono a migliorare con l’introduzione di una dieta senza glutine”, spiega Lucattini. Tuttavia, i disturbi del sonno possono persistere anche con una dieta rigida, a causa della celiachia come malattia infiammatoria sistemica (reflusso, mal di stomaco) e della sottovalutata contaminazione alimentare. Il sonno è cruciale per la salute fisica e mentale dei bambini; la sua privazione è associata a esiti negativi e può avere conseguenze serie nei bambini con patologie croniche.
La ricerca su “Psychiatric Times” (2025) ha dimostrato che il 39% dei bambini con celiachia ha mostrato livelli preoccupanti di ansia e depressione. La letteratura scientifica indica un rischio 2,26 volte maggiore di soffrire di ansia e 3,36 volte maggiore di sviluppare depressione. Queste sono conseguenze della sofferenza fisica, dell’attenzione costante al cibo e delle difficoltà di convivere con i sintomi cronici.
Iter Diagnostico e Supporto Psicoanalitico Cruciale
Secondo le Linee Guida ESpghan 2024, l’iter diagnostico della celiachia nei bambini è strutturato per essere accurato e meno invasivo possibile. Prevede: sintomi compatibili, valori elevati di anticorpi anti-transglutaminasi IgA (tTGA) e positività degli anticorpi anti-endomisio (Ema) in un secondo prelievo, e la presenza del gene HLA-DQ2 o DQ8. Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, la biopsia intestinale può essere evitata.
“La psicoterapia psicoanalitica e l’analisi possono svolgere un ruolo prezioso nella gestione della celiachia”, sottolinea Lucattini, specialmente per i bambini che vivono la malattia con disagio emotivo o difficoltà di adattamento sociale. Questa terapia aiuta il bambino a rielaborare la malattia non come colpa, ma come parte della propria storia, lavorando sull’ansia anticipatoria, la vergogna e l’evitamento. Supporta anche i genitori nel comunicare la malattia senza trasmettere ansie, e aiuta il bambino a sentirsi parte del gruppo a scuola e con gli amici, sviluppando resilienza e autostima.
Consigli per i Genitori
- Attenzione ai segnali: Se notate piccoli cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nel benessere quotidiano o nel sonno, parlatene con il pediatra per valutare esami specifici per la celiachia.
- No diete “di prova”: Non iniziare mai una dieta senza glutine prima della diagnosi, poiché potrebbe falsare gli esami. La dieta deve iniziare solo su precisa indicazione medica.
- Essere un riferimento sicuro: Accompagnate vostro figlio nell’accettazione e nella gestione della sua unicità, senza paura o vergogna.
- Educazione alimentare partecipativa: Insegnate gradualmente le regole della dieta senza glutine, rendendoli partecipi attivamente.
- Supporto psicologico continuo: Come per tutte le malattie croniche, i bambini celiaci possono beneficiare di un percorso di psicoterapia psicoanalitica o analisi, anche durante l’adolescenza.
La celiachia non è solo una condizione fisica, ma un viaggio che coinvolge profondamente la sfera emotiva e sociale del bambino e della famiglia. Un approccio integrato, che unisca rigore medico e supporto psicologico, è la chiave per una crescita sana e serena.