È stato segnalato in Italia il primo caso di Mpox (precedentemente noto come vaiolo delle scimmie) causato dal clade Ib Mpxv. Questa variante è stata identificata come potenzialmente più pericolosa, con una maggiore letalità e trasmissibilità interumana. Il paziente è un maschio adulto rientrato recentemente da un viaggio in Tanzania.
La notizia è stata resa pubblica dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo 54° rapporto sulla situazione dell’epidemia multinazionale di Mpox. Il rapporto fornisce un quadro dettagliato della situazione epidemiologica globale al 31 maggio, inclusi aggiornamenti sull’Africa al 22 giugno e sulle risposte operative al 26 giugno.
A livello globale, l’OMS riferisce un totale di 6.823 casi di Mpox e 16 decessi, con un tasso di letalità dello 0,2%. L’87% dei casi globali è stato segnalato in Africa, dove si sono verificati anche tutti i 16 decessi. Il 99,6% dei casi africani e il 99,9% dei decessi africani sono stati attribuiti al clade I, la cui diffusione rimane limitata ai paesi dell’Africa centrale e orientale. In Sierra Leone, si osserva una costante riduzione della tendenza epidemica, sebbene i dati recenti richiedano cautela a causa dei ritardi nella segnalazione.
All’inizio di giugno, l’OMS ha ribadito che l’Mpox rimane un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC). L’annuncio era stato fatto dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a sottolineare la persistente attenzione e la necessità di monitoraggio continuo a livello globale.