La Giornata Mondiale delle Malattie Reumatologiche (12 ottobre) accende i riflettori su una “galassia” di circa 200 patologie che colpiscono ben 6 milioni e mezzo di persone in Italia e 350 milioni nel mondo. L’obiettivo primario degli specialisti è sfatare un mito radicato: le malattie reumatologiche non sono affatto “malattie per vecchi”, ma un’emergenza sanitaria che coinvolge sempre più giovani, donne in età riproduttiva e persino bambini.
L’impatto di queste patologie – che vanno dalle artriti infiammatorie alle forme degenerative, spesso estendendosi ad organi interni, muscoli e tendini – è devastante, toccando persone nel pieno della loro vita attiva, come testimoniato anche da figure pubbliche: da Selena Gomez (Lupus eritematoso sistemico) a Lady Gaga (Fibromialgia), fino a Dan Reynolds degli Imagine Dragons (Spondilite anchilosante).
La Società Italiana di Reumatologia (SIR), in occasione di un incontro promosso al Senato, ha lanciato un appello per un “cambio di paradigma” basato su prevenzione, diagnosi precoce e innovazione terapeutica.
La Prevenzione Attiva Contro i Falsi Miti
Andrea Doria, presidente SIR, ha sottolineato come la falsa credenza che le malattie reumatologiche siano ineluttabili sia “ingombrante”. Nonostante la componente genetica sia importante, è possibile cercare di prevenirle, o almeno ritardarne la comparsa, agendo sui fattori di rischio modificabili.
La SIR ha diffuso una brochure divulgativa per sensibilizzare la popolazione su semplici comportamenti che possono fare la differenza, soprattutto per i familiari di pazienti, che hanno un rischio aumentato del 10% di ammalarsi:
- Non fumare.
- Seguire una sana alimentazione.
- Fare esercizio fisico.
- Tenere sotto controllo il peso.
- Proteggersi dalle infezioni con i vaccini.
Il Dramma del Ritardo Diagnostico: Anni Persi e Costi Miliardari
Nei casi in cui la prevenzione non è sufficiente, la velocità della diagnosi è vitale. L’innovazione ha reso possibile intercettare queste malattie persino prima che inizino a produrre sintomi, grazie al dosaggio di biomarcatori come gli auto-anticorpi. Tuttavia, la realtà italiana è ben diversa.
Gian Domenico Sebastiani, past president della SIR, ha snocciolato dati allarmanti sui ritardi:
- Artrite psoriasica: in media 7 anni per la diagnosi.
- Spondilite anchilosante: 5 anni.
- Sclerosi sistemica: 3 anni.
- Artrite reumatoide: 2 anni.
“Se non diagnosticate e trattate precocemente, queste malattie possono portare a danni irreversibili,” ha ammonito Sebastiani, citando i costi sanitari e sociali esorbitanti, con la sola artrite reumatoide che costa all’Italia oltre 2 miliardi di euro all’anno.
Il problema del ritardo è legato alla mancanza di specialisti reumatologi sul territorio e all’assenza di reti di presa in carico adeguate. Per questo, la SIR chiede con forza:
- Incremento del numero di reumatologi.
- Maggiore formazione dei medici di medicina generale, che sono i primi a poter intercettare i campanelli d’allarme.
- Realizzazione di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) che definiscano un iter appropriato.
L’Innovazione Terapeutica e la Medicina Personalizzata
Quando la diagnosi è confermata, l’obiettivo è iniziare immediatamente la terapia. La buona notizia è che, negli ultimi 15 anni, l’armamentario farmacologico si è arricchito enormemente, dai nuovi immunosoppressori ai farmaci biologici che possono letteralmente cambiare il decorso della malattia, rendendo la remissione sempre più spesso possibile.
Roberto Caporali, presidente eletto della SIR, ha indicato la nuova frontiera: la medicina personalizzata. Questo approccio, basato sull’analisi di biomarcatori e tessuti, punta a “definire il farmaco giusto, per il paziente giusto, al momento giusto,” riducendo la percentuale di coloro che non rispondono alla terapia.
L’Appello alle Istituzioni: Richieste e Riforme in Corso
Nella Giornata Mondiale, la SIR ha rinnovato l’appello alle istituzioni per “un’azione concreta nel contrasto a quest’emergenza sanitaria”. Le priorità sono chiare:
- Campagne di prevenzione e informazione sui sintomi e sugli stili di vita.
- Diagnosi precoce e accesso equo alle terapie innovative nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
- Potenziamento della telemedicina e dell’approccio multidisciplinare.
- Maggiore formazione per medici e farmacisti.
La Società accoglie positivamente il disegno di legge n. 946 sulla riforma dell’assistenza reumatologica, vedendolo come un passo fondamentale verso un futuro in cui le malattie reumatologiche non siano più sinonimo di limitazione, ma di possibilità di cura, remissione e qualità di vita per tutti i pazienti.





