Novembre non è solo il mese della nebbia e del cambio d’ora: è il faro annuale puntato sulla salute maschile e, in particolare, sul tumore della prostata, la neoplasia più frequente tra gli uomini. Il messaggio che emerge dai centri di eccellenza, come la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli IRCCS di Roma, è univoco: la diagnosi precoce ha riscritto la storia di questa malattia, portando il tasso di sopravvivenza a cinque anni a superare il 90% dei pazienti.
Il Professor Bernardo Rocco, Urologo di punta del Gemelli, ha fatto il punto sulle strategie di difesa: dal decalogo per la prevenzione quotidiana fino all’ultima rivoluzione chirurgica robotica, unendo la saggezza dei controlli periodici con l’innovazione tecnologica.
I Campanelli d’Allarme: Quando Consultare l’Urologo
Uno degli aspetti più insidiosi del cancro prostatico è che i suoi primi sintomi possono essere aspecifici e facilmente confusi con quelli dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB), un ingrossamento della ghiandola tipico dell’età matura. Per questo, l’appello alla visita di controllo periodica, a partire dai 50 anni (o dai 40-45 anni in caso di familiarità), è un vero e proprio salvavita.
I segnali a cui un uomo dovrebbe prestare estrema attenzione e che meritano una valutazione urologica includono:
- Minzione Frequente, soprattutto durante la notte (nicturia).
- Difficoltà a iniziare o a interrompere la minzione.
- Flusso di urina ridotto o intermittente.
- Dolore o bruciore durante la minzione o l’eiaculazione.
- Presenza di sangue nelle urine o nel seme (ematuria o emospermia).
- Dolore persistente nella parte bassa della schiena, delle anche o delle cosce (potenziale segnale di malattia più avanzata).
La Prevenzione Primaria: Il Decalogo dell’Igiene di Vita
Come per la maggior parte delle neoplasie, il tumore della prostata risponde a misure di prevenzione primaria che coincidono in larga parte con quelle raccomandate per le malattie cardiovascolari. Se non è possibile intervenire sui fattori di rischio non modificabili (età, genetica, gruppo etnico), è fondamentale agire sui fattori modificabili:
- Dieta Equilibrata: Prediligere una dieta ricca di frutta e verdura, in particolare pomodori (ricchi di licopene), broccoli e cavolfiori.
- Ridurre i Grassi: Limitare il consumo di grassi animali, carni rosse e cibi processati.
- Vitamina D e Sole: Esporsi al sole per almeno una decina di minuti al giorno per favorire la sintesi di Vitamina D e, se necessario, correggere eventuali deficit con supplementi.
- Esercizio Fisico: Svolgere attività fisica costante (almeno mezz’ora, per la maggior parte dei giorni della settimana).
- Controllo del Peso: Mantenere il peso forma, dato che sovrappeso e obesità aumentano il rischio.
- No Fumo e Moderazione Alcolica: Eliminare il fumo e consumare alcol con molta moderazione.
Diagnosi Sostenibile: La Rivoluzione della Risonanza Biparametrica
Il percorso diagnostico inizia sempre con la visita urologica e il dosaggio ematico del PSA (Antigene Prostatico Specifico), essenziale a partire dai 50 anni.
La vera novità in ambito diagnostico, tuttavia, risiede nell’evoluzione della diagnostica per immagini:
La Risonanza Magnetica Biparametrica (RMN-BP): Uno studio recente (Prime’ diagnostic clinical trial, pubblicato su Jama) ha evidenziato che la RMN biparametrica – che utilizza due sequenze senza la somministrazione di mezzo di contrasto (Gadolinio) – è non inferiore alla RMN multiparametrica (che ne utilizza tre con contrasto) nell’individuare il cancro della prostata.
I Vantaggi per il Paziente e la Struttura:
- Meno Invasività: Si evita l’iniezione del mezzo di contrasto, che richiede la presenza di un medico e un maggior tempo di preparazione.
- Tempi Ridotti: L’esame si riduce da 30-40 minuti a soli 15-20 minuti, migliorando l’efficienza dei centri di diagnostica.
Questo cambiamento non solo rende la diagnosi più rapida e sostenibile, ma conferma il ruolo centrale della RMN nell’indirizzare, in caso di sospetto clinico o elevati livelli di PSA (sopra i 10 ng/ml), l’eventuale successiva biopsia prostatica.
La Rivoluzione Chirurgica: La Precisione Robotica
Se la diagnosi è il salvavita, la chirurgia robotica è la rivoluzione terapeutica. Il Professor Rocco sottolinea come la chirurgia robotica, introdotta negli ultimi vent’anni, abbia radicalmente migliorato l’approccio alla prostatectomia radicale.
Studi osservazionali hanno dimostrato che l’approccio robotico ha un impatto significativo nel ridurre la mortalità correlata al tumore rispetto alla chirurgia tradizionale. Ma l’impatto maggiore è sulla qualità di vita post-operatoria del paziente:
- Minor Invasività: Riduzione del dolore post-operatorio.
- Recupero Più Rapido: Tempi di recupero accelerati per le funzioni cruciali di continenza urinaria e funzione sessuale.
- Degenza Breve: Riduzione della permanenza in ospedale.
Questi benefici sono ottenuti con un’efficacia oncologica (rimozione totale del cancro) paragonabile a quella della chirurgia convenzionale, grazie alla visione tridimensionale ad alta definizione e alla possibilità di eseguire movimenti estremamente precisi che la mano umana non potrebbe replicare.
Al Gemelli, l’impegno è massimo: il centro dispone di ben tre piattaforme robotiche di ultima generazione (da Vinci, Hugo Medtronic e Toumai), permettendo di personalizzare al massimo il trattamento e confermandolo come partner clinico nello sviluppo delle nuove tecnologie. L’impatto di questa innovazione è tangibile, con un raddoppio delle procedure di prostatectomia radicale (+116%) in un solo anno.
In conclusione, la lotta contro il tumore della prostata si gioca su due fronti: la disciplina nella prevenzione (dieta e movimento) e l’accesso a diagnosi e cure all’avanguardia. Novembre ci ricorda che la vera salute maschile è un atto di consapevolezza e di collaborazione con la scienza. La formalizzazione del Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) al Gemelli, che integra urologi, oncologi e radioterapisti, è l’ulteriore garanzia che la cura oggi è sempre più personalizzata, efficace e vicina al paziente.





