Alimentazione

Caffè effetti positivi per 5 tazzine al giorno

Il caffè è oggetto di un’indagine scientifica a firma Rob van Dam, Frank Hu e Walter Willett della Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston, che è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine.

In Italia Nutrition Foundation of Italy la rende nota, precisando come si tratti di una revisione completa dei dati di letteratura di tutto il 2019.

La ricerca ha dimostrato l’inconsistenza di teorie che demonizzavano l’assunzione di caffè in quanto sostanza nociva per la salute per il suo contenuto di caffeina.

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Gli autori, proprio nella prefazione, precisano come il caffè contenga, oltre che la caffeina, centinaia di altri componenti fitochimici bioattivi, che includono i polifenoli come l’acido clorogenico e i lignani, l’alcaloide trigonellina, le melanoidine che si sviluppano durante la tostatura, oltre a quantità modeste di magnesio, potassio e la vitamina B3 la niacina.
Componenti che, non solo possono ridurre lo stress ossidativo ma migliorare il microbiota intestinale e modulare il metabolismo.

Un’abitudine scevra di rischi, quella di prendere il caffè, infatti, se moderata e abituale, con o senza caffeina, il caffè ridurrebbe il rischio di mortalità.

Un consumo di caffè fino alle 5 tazze al giorno, il numero si riferisce al caffè lungo americano, non fa affatto male, quindi.

Nel dettaglio, per quel che riguarda la caffeina, la raccomandazione al consumo per la popolazione adulta generale, condivisa anche da EFSA (Autorità europea per il controllo della sicurezza degli alimenti), è indicata sui 400 mg frazionati nell’arco della giornata e l’assunzione massima da non superare equivarrebbe a circa 4 tazzine di moka o circa 5 di espresso.

Tale dose va precauzionalmente ridotta a 200 mg nelle donne in gravidanza e allattamento e per la fascia degli adolescenti.

Il consumo abituale e moderato di caffè con caffeina è associato anche alla diminuzione del rischio di alcuni tumori e a un ridotto rischio di malattia di Parkinson.

La caffeina è presente, in concentrazioni diverse, anche in altre bevande, come il tè, la cioccolata, alcuni soft drink e i cosiddetti energy drink.

Il consumo di queste ultime bevande deve rispettare l’apporto massimo di caffeina per singola assunzione (200 mg), o quello massimo di 400 mg suddivisi nell’arco della giornata.

 

 

 

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