Alimentazione

Birra: consumo moderato protegge da infarto e ictus

La birra nel suo consumo moderato, a pranzo o frazionato nei giorni e non quindi, la bevuta del sabato sera, è una bevanda alcolica che svolge una decisa azione protettiva per cuore e previene l’ictus.

Nutrition Foundation of Italy pubblica, in merito, un’interessante intervista a Fulvio Ursini, del Dipartimento di Medicina molecolare, Università di Padova, coautore di un’analisi scientifica sugli effetti positivi associati al moderato consumo di alcol e nel dettaglio, di birra.

La birra, secondo un’indagine dell’Istituto Piepoli per l’Osservatorio Birra, si è rivelata la bevanda prescelta dagli italiani nella fase del lockdown primaverile, registrando un consumo del 71% su scala nazionale.

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Prodotta per fermentazione di carboidrati, bevanda di successo globale, la birra è  salubre (birra e vino minimizzano la crescita di batteri potenzialmente nocivi), gode di effetti energizzanti (evitando gli eccessi le calorie introdotte sono utili) ha un successo psico-sociale (l’alcol a dosi moderate e al momento giusto induce una piacevole ebbrezza).

Bionda, rossa, scura o bianca, 20 g di alcol al giorno per le donne e 40 g di alcol al giorno per gli uomini dimostrano una documentata protezione rispetto all’essere astemi o a consumare alcol in eccesso.

“Le evidenze più chiare emergono per la protezione cardiovascolare. Proprio in relazione alle malattie cardiovascolari i dati del Documento di Consenso sulla birra sono simili a quelli messi in luce anche nel precedente documento relativo al consumo moderato di alcol in generale: evidenziano cioè che i consumatori di birra perdono l’effetto cardioprotettivo e raggiungono il livello di rischio degli astemi per un’assunzione pari a 55 grammi di alcol al giorno (circa 4/5 birre da 330 ml)” dichiara Ursini.

Come per le bevande alcoliche è quindi innegabile che si manifesti un effetto prima protettivo e poi tossico.

Il fenomeno è ben conosciuto: si tratta della non linearità della relazione tra dose ed effetto (curva a “J”), che prevede un andamento bifasico, protettivo a basse dosi e dannoso a dosi alte. A questo effetto dell’alcol si associa però l’effetto protettivo derivante dai componenti minori, che vale per il vino e per la birra.

In pratica si può concludere che, con le dovute eccezioni l’assunzione di dosi moderate di alcol è da considerare comunque protettiva.

Per vino e birra, bisogna considerare anche la presenza di componenti fenoliche, protettive, ragionevolmente per lo stesso motivo per cui sono protettive nella frutta e verdura.

 

 

 

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