Asili nido nel Mezzogiorno: è emergenza
A scattare una drammatica istantanea sugli asili nido nel Mezzogiorno è Openpolis, evidenziando una lacuna educativa tutta territoriale, sempre più difficile da colmare.
Se da un lato la scienza educativa mostra come i programmi di intervento scolastico migliorino le capacità cognitive generali del dominio come le funzioni esecutive associandoli poi ai risultati accademici nel futuro, d’altro canto suona paradossale come un’intera regione italiana, quale è il Mezzogiorno, risulti così drammaticamente manchevole da un punto di vista strutturale: mancano gli asili nido.
Il documento Openpolis sulla situazione degli asili nido nel Mezzogiorno è chiaro: in Sicilia e Campania c’è un posto in asilo nido per meno del 10% dei bambini.
Fatta eccezione per la Sardegna, tutte le regioni del sud hanno una copertura dei servizi per la prima infanzia, inferiore alla media italiana (24,7%). Agli ultimi posti Sicilia e Campania, entrambe con meno di 10 posti per 100 residenti 0-2.
Il 38,5 % dei posti in asili nido in più offerti dalla Valle d’Aosta rispetto alla Campania, ogni 100 bambini residenti.
Scrive Openpolis sulla situazione degli asili nido nel Mezzogiorno: “Attraverso le medie regionali abbiamo evidenziato l’ampia disparità tra il sud e il resto del paese, sulla copertura di asili nido.
Considerando il ruolo di questo servizio nella quotidianità delle famiglie, tuttavia, è necessario verificare la diffusione delle strutture all’interno del territorio, dalle province ai comuni”.
Per i bambini che vivono in territori svantaggiati, infatti, è ancora più importante accedere fin da piccoli a occasioni di formazione, di socialità, di riduzione delle disuguaglianze. Opportunità come quelle offerte dai servizi educativi per la prima infanzia, che tuttavia registrano nelle aree interne una copertura limitata.
È stato esaminato, così come divulgato dalla rivista Frontiers in Psychology, come la scuola materna e la scuola elementare esercitino influenze uniche sullo sviluppo delle capacità cognitive e scolastiche dei bambini può fornire informazioni sulla complessa interazione tra contesto e sviluppo durante il periodo di transizione scolastica.
Recidere la possibilità di frequentare asili nido nel Mezzogiorno, si traduce nell’ignorare l’importanza dell’esperienza pedagogica che questi fungono nel percorso di vita di un bambino e futuro adulto.
Nel dettaglio, i primi tre anni di vita rappresentano una fase delicata e prolifica dell’apprendimento.
Incrementare l’aspetto sociale del bambino significa aiutare il bimbo a confrontarsi con contesti educativi in tutte le declinazioni possibili perché il suo cervello e la sua mente imparino ad organizzarsi: tutte le competenze cognitive, emotive, simboliche e affettive si costruiscono sulla base di quello che il bambino sperimenta.
Frequentare un asilo nido è una tappa formativa importante per lo sviluppo della personalità oltre che delle potenzialità cognitive legate all’apprendimento.