Ambasciatori del mare è un progetto educativo caratterizzato da più obiettivi: sviluppare la capacità di leggere e imparare a rispettare l’ambiente marino.
Il progetto Ambasciatori del mare, organizzato e diffuso a livello nazionale dalla casa editrice Giraldi Editore (vai al sito qui) si propone, quindi, di sensibilizzare i più piccoli, il progetto Ambasciatori del mare si rivolge alla scuola d’infanzia e primaria, sui grandi temi del rispetto della Natura raccontando la storia di Farotto e gli ambasciatori del mare, il libro scritto da Gianluca Bota.
L’editore della casa Giraldi, dott.ssa Rossella Bianco, evidenzia nell’intervista a Salute Buongiorno, non solo il valore divulgativo ed educativo del progetto Ambasciatori del mare che sta coinvolgendo sempre più scuole in Italia, riuscendo a costruire una vera e propria rete, ma evidenzia anche come tutto il racconto si sviluppi da un libro e un giornalino che vengono distribuiti gratuitamente nelle classi scolastiche partecipanti, come invito alla lettura e come racconto collettivo.
Gianluca Bota, autore del libro Farotto e gli ambasciatori del mare, ci racconta come nasce l’idea del progetto educativo.
Come si diventa ambasciatori del mare?
Per diventare ambasciatori è necessario capire, io le chiamo le regole del “si fa” e “non si fa”.
In altre parole promuoviamo atteggiamenti virtuosi ed evidenziamo cosa è necessario non fare più, anche se sono abitudini, imparare ad agire in maniera nuova e diffondere nuovi comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Dal rispetto della Natura consegue anche un nuovo rispetto della collettività…
Si, il rispetto della Natura credo sia la più grande forma di rispetto, agire per l’interesse proprio è spontaneo per tutti, ma agire nell’interesse della comunità è una cosa forse non sempre così spontanea ma adesso mi sembra sia indispensabile perché si possa sperare in un futuro, bello.
I bambini come prendono parte al progetto? Hanno un ruolo attivo?
Il mio obiettivo era quello di raccontare ai bimbi qual è la verità.
Raccontare loro che fino ad oggi gli adulti hanno sbagliato qualcosa, e che solo loro possono cambiare lo stato attuale delle cose.
L’insegnante, attraverso la lettura di Farotto e gli ambasciatori del mare, racconta loro una storia sul mare e in un secondo momento, i bambini diventano parte attiva perché spetta a loro diventare ambasciatori del mare appunto.
Il suo libro “Farotto e gli ambasciatori del mare” nasce da un’esigenza educativo-pedagogica oppure è il frutto della sua fantasia?
L’idea nasce dal mio secondo romanzo.
Nasce, quindi, dalla mia fantasia.
Io ho tre figli e penso spesso a che mondo stiamo lasciando loro in eredità, un pensiero che mi mette tristezza.
“Farotto e gli ambasciatori del mare” è un invito per loro, e poi però parlandone con amici e insegnanti ne hanno trovato un evidente valore didattico, per cui abbiamo pensato con la casa editrice Giraldi di farlo diventare un progetto da portare nelle scuole.