Società e Cultura

Bulli a 7 anni. In Italia un ragazzo su quattro è vittima di bullismo e cyberbullismo

La Società Italiana di Pediatria (SIP) per la giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo del 7 febbraio, ha pubblicato un documento per promuovere e sensibilizzare l’informazione sul problema in Italia.

Per il Centro nazionale cyberbullismo (Concy) un ragazzo su quattro in Italia tra 11 e 17 anni è stato coinvolto in episodi di bullismo, cioè di persecuzione e sopraffazione da parte di un coetaneo.

Se è vero che nelle scuole gli episodi non rappresentano una novità in assoluto, è anche vero che, come denota la SIP, la soglia dell’età in cui i ragazzi si confrontano con questo tipo di problemi si è abbassata dai 14 ai 7 anni e che è cresciuta sensibilmente l’intensità di rabbia e aggressività.

A contraddistinguere, però, le nuove generazioni è l’informazione sul problema e uno sviluppato senso di giustizia per cui per l’85,8% del campione analizzato dai pediatri italiani, ritiene doveroso denunciare persecuzioni a genitori e insegnanti.

Dan Olweus è stato il primo, nel 1996, a definire il termine bullo e bullismo formulando che

“uno studente è vittima di bullismo, ovvero è prevaricato e vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive da parte di uno o più compagni”

Sensibilmente aumentano anche i dati concernenti il cyberbullismo, ovvero, oltre l’azione violenta diretta e verbale, la persecuzione virtuale attraverso gli strumenti del web.

“Le denunce alla polizia postale per reati connessi al cyberbullismo a danno di minori sono cresciute del 65%, passando dalle 235 del 2016 alle 388 del 2018.

Ciò che preoccupa è anche l’età sempre più bassa delle vittime dei cyberbulli, basti pensare che il 70% degli under 14 è presente sui social” scrive la SIP.

La legge 71/2017 non solo definisce il cyberbullismo come

“Qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, in-giuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” ma è una legge che riesce a garantire la protezione della persona.

Il documento SIP evidenzia l’importanza del ruolo genitoriale per la fruizione dei contenuti web poiché favorisce il processo di regolazione dei contenuti agendo in maniera fortemente preventiva rispetto al bullismo e cyberbullismo.

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