Vivere Meglio

Silenzio. Come agisce sul benessere della mente

Il nostro cervello è plastico, che vuol dire?

Specifici stimoli strutturati possono supportare lo sviluppo del cervello e lo proteggono dai processi degenerativi.

Questo è il caso degli allenamenti sensorimotori, mind-body e delle pratiche meditative e mindful.

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Quali sono gli effetti sulla salute e il benessere dell’individuo?

Studi recenti hanno dimostrato come meditare possa produrre cambiamenti duraturi nell’architettura cerebrale.

Meditare regolarmente e per lunghi periodi di tempo, così come dice Filippo Carducci, responsabile del Laboratorio di neuroimmagini del Dipartimento di fisiologia e farmacologia dell’Università La Sapienza, di Roma:

“Questi cambiamenti includono il potenziamento di attenzione, memoria di lavoro e creatività, una migliore gestione delle emozioni, un incremento del comportamento pro sociale. La pratica della meditazione migliora inoltre il senso generale di benessere, riduce i sintomi di ansia e depressione e migliora il funzionamento del sistema immunitari”.

Praticare il silenzio non solo migliora la memoria ma fa diminuire l’ansia e agisce sui livelli di empatia.

Sul sito web di Icons, che dedica lo spazio alla prima conferenza internazionale sul silenzio organizzata dalla Fondazione Patrizio Paoletti (Istituto di Ricerca nell’ambito della neuro-psico-pedagogia didattica) in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma e l’Haifa University di Israele, troviamo il contributo del dott.re Paoletti che pone l’attenzione sulla condivisa finalità di comprendere in maniera interdisciplinare la mente umana e il suo benessere.

Per alcuni il silenzio rappresenta un ostacolo comunicativo eppure questi ha il vantaggio di renderci più presenti a noi stessi.

A parlarne è nel suo libro “Il silenzio dei miei passi” (Sperling & Kupfer) Claudio Pelizzeni, per il quale la “disconnessione” e il silenzio rappresentano un ascolto verso il proprio mondo emozionale e un nuovo approccio ai propri pensieri.

Silenzio, allora, anche come assenza di rumori, capace di stimolare la facoltà immaginativa e non solo, in quanto il silenzio aiuta a capire gli altri.

Una volta zittite le parole, infatti, gli sguardi e le espressioni del volto riescono a comunicare con la stessa semplicità e comprensibilità.

La cura del silenzio (Sperling & Kupfer) è un libro di Kankyo Tannier, una monaca buddista, nelle cui pagine ci spiega che il silenzio non è soltanto assenza di rumore.

“Si tratta di re-imparare ad ascoltare. Ascoltare il silenzio, lo spazio tra le parole, la calma nella tempesta interiore”.

 

 

 

 

 

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