Le malattie professionali, patologie che insorgono a causa dell’attività lavorativa che si svolge, chiamate anche tecnopatie, vedono in Italia un forte incremento.
I dati resi noti dal convegno “Spine 4.0: l’innovazione per la prevenzione e il trattamento delle patologie del rachide”, ci spiegano come si sia passato da un totale in punti percentuale di denunce all’Inail per malattie professionali pari al 40% a dati odierni che riferiscono un totale salito al 70% nel 2020.
Il convegno, che è possibile seguire e sul canale Youtube del Ministero della Salute, mette in luce come le malattie professionali, nel dettaglio la lombalgia e i disturbi muscolo – scheletrici, siano in forte aumento.
L’Inail, infatti, conferma che le denunce in Italia per malattie professionali siano, per il 2020, 30.552.
Tra le malattie professionali più diffuse, la lombalgia, che riguarda ben 1 caso su 3.
I dati del convegno chiariscono come in Italia i disturbi più frequenti riferiti dai lavoratori siano mal di schiena (45,2%), dolori muscolari al collo, alle spalle e agli arti superiori (39,4%), dolori muscolari agli arti inferiori (32%).
La lombalgia è una patologia che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale.
Il dolore si localizza all’altezza della vita, con fitte che possiamo avvertire da un lato piuttosto che dall’altro e si può irradiare ai glutei o anche lungo tutta la gamba quando diventa sciatica.
In corrispondenza alla durata della sintomatologia dolorosa, la lombalgia viene divisa in acuta e cronica.
La fase acuta dura in genere una quindicina di giorni ed è normalmente dovuta ad una lesione di una o più delle strutture che compongono la colonna vertebrale.
Nel caso della cronica subentrano altri problemi che si possono riassumere nel fatto che la colonna non riesce più a ritrovare il suo delicato equilibrio e dunque si trova in uno stato di sofferenza permanente.
“La lombalgia cronica colpisce il 5% dei lombalgici, ossia il 4% dell’intera popolazione: parliamo di circa 2 milioni di persone in Italia” scrive in un documento Isico.
Movimenti ripetitivi, posizioni errate, sollevamento di pesi eccessivi e lo stare seduti compartecipa all’insorgere di specifiche malattie professionali, quali la lombalgia.
Scrive il Ministero della salute: “Un contributo importante per la prevenzione dei disturbi può venire dallo sviluppo delle tecnologie robotiche e della sensoristica indossabile, così come dallo sviluppo tecnologie biologiche avanzate”.
Leggi anche: Tennis non fa male alla schiena