Società e Cultura

Educare e punire?

La bellezza della prima infanzia passa necessariamente per la relazione col genitore, ma educare e punire come vanno calibrati nel corso della crescita di un figlio?

Educare e punire è un connubio che vuole polemizzare e problematizzare, da un lato la necessità di educare e dall’altra trovare un modo efficace per esprimere un netto No.

Una recente ricerca apparsa su Lancet indaga proprio su binario “educare e punire”, in quanto indaga, nel dettaglio, sulle conseguenze, spesso controproducenti, di una punizione fisica, uno schiaffo, uno sculaccione.

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Educare e punire per la scienza è un binomio errato a priori.

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Secondo un approccio educativo, infatti, le punizioni di tipo fisico si presentano come dannose per lo sviluppo e per il benessere dei figli.

Colpire un figlio per migliorarne il comportamento in nome di un consolidato concetto che esplichiamo come “educare e punire” peggiora la condizione psicologica del bambino e del futuro ragazzo, accrescendone l’aggressività e l’irruenza, sentimenti e atteggiamenti che manifesterà molto probabilmente nel contesto scolastico.

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Lo studio citato è stato condotto anche in Colombia in Sud America, evidenziando come i bambini piccoli puniti fisicamente acquisiscano “meno abilità cognitive”, rispetto a quelli in famiglie che non usano la punizione fisica come strumento educativo.

Già altri e numerosi studi scardinavano il binomio educare e punire, rilevando problemi di condotta scolastica e l’insorgere di disturbi psicologici, oppure ancora problemi legati a ira e rabbia nei ragazzi soggetti a punizioni fisiche.

“Le punizioni corporali dei bambini sono una questione che trascende le culture e rimane estremamente carica, toccando difficili questioni di autonomia dei bambini, diritti e responsabilità dei genitori e interessi sociali”, scrivono i ricercatori.

E continuano: “Le conversazioni sulla necessità di disciplinare i bambini, e sui mezzi e metodi appropriati per farlo, si tuffano quasi immediatamente in profonde acque culturali ed emotive.

E quando le domande si estendono a come le organizzazioni fuori casa dovrebbero affrontare la disciplina dei bambini, i problemi diventano ancora più oscuri.

 Tuttavia, per una pratica culturale che rimane onnipresente, la ricerca sugli effetti delle punizioni corporali è quasi del tutto uniforme nel suo accordo sul fatto che la pratica non funziona e ha effetti negativi duraturi sui bambini”.

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