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Siamo un’Opera d’Arte cos’è la mostra FAIS

“Siamo un’Opera d’Arte” è il nome di una nuova campagna di sensibilizzazione promossa dalla FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati.

Grazie alla tecnica della visual art, assistiamo con “Siamo un’Opera d’Arte” a sei capolavori artistici che indossano presidi per incontinenza e stomia.

La campagna Siamo un’Opera d’Arte” nasce dall’esperienza diretta di chi vive le diverse condizioni e ha necessità di far conoscere la propria realtà.

Le opere protagoniste sono:

Nascita di Venere (Sandro Botticelli)

Perseo con testa di Medusa (Benvenuto Cellini)

Venere di Urbino (Tiziano Vecellio)

Discobolo di Mirone

Tentazione di Adamo ed Eva (Masolino da Panicale)

Amore e Psiche (Antonio Canova)

Siamo un’Opera d’Arte

Il progetto prevede l’organizzazione di iniziative itineranti composte da due momenti: uno dedicato alla mostra delle opere che saranno materialmente realizzate su tela e incorniciate in modo da essere esposte su parete.

L’altro momento sarà, invece, dedicato all’approfondimento di temi legati all’incontinenza e stomia ed al confronto con professionisti sanitari, decisori, stakeholder di settore e caregiver

La FAIS, la Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati, lancia il progetto di comunicazione sociale “Siamo un’Opera d’Arte” per parlare di incontinenza e/o stomia, ancora un tabù in Italia.

In Italia sono oltre 7.000.000, dai 18 ai 70 anni a soffrire di incontinenza urinaria o fecale. L’incontinenza rappresenta un problema sociosanitario rilevante scrive FAIS.

L‘insorgenza dell‘incontinenza urinaria, infatti, cresce all‘aumentare dell‘età: per i soggetti non ospedalizzati di età superiore ai sessant‘anni, infatti, la prevalenza dell‘incontinenza urinaria varia dal 15% al 35%.

Siamo un’Opera d’Arte

L’incontinenza ha una prevalenza di oltre il 70% dopo gli 80 anni in entrambi i sessi, ma non risparmia nemmeno i più giovani.

Le persone con stomia, invece, sono più di 75.000, equamente distribuiti tra uomini e donne; la condizione ha un’incidenza media nazionale pari a circa lo 0,13% della popolazione. Anche il cateterismo vescicale, ed in particolare quello intermittente, ha una incidenza di circa lo 0,5% della popolazione italiana.

Chi è soggetto a questa pratica va spesso incontro a infezioni dell’apparato urinario che possono anche portare alla ospedalizzazione nei casi più gravi.

“Nonostante questi numeri il comune denominatore di queste tre condizioni è la scarsa informazione al paziente, la mancanza di una comunicazione istituzionale mirata, procedure di acquisto dei presidi non idonee a fornire alle persone il presidio più appropriato”.

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