Alimentazione

Sonno e alimentazione nelle donne anziane

Un nuovo studio longitudinale su sonno e alimentazione arriva dall’Australian Longitudinal Study on Women’s Health.

L’approfondimento dell’asse sonno e alimentazione evidenzia come l’associazione tra aderenza alle linee guida dietetiche e sintomi di disturbi del sonno in un campione di donne tra i 68 ed i 73 anni, sia oggetto di indagine per sensibilizzare la popolazione femminile anziana sull’adozione di modelli alimentari equilibrati in grado di favorire un riposo notturno costante e profondo.

sonno e alimentazione

I disturbi del sonno e una carenza di riposo adeguato, ovvero una quantità di ore notturne di riposo inferiore alle 7-9 raccomandate, rappresentano un problema grave e diffuso di salute pubblica.

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I disturbi del sonno, infatti, possono favorire lo sviluppo di condizioni croniche di natura patologica, oltre che avere un impatto economico e personale significativo.

Particolarmente sentito dalla popolazione anziana, il problema del sonno insufficiente si associa in molti casi alla presenza di disturbi della salute mentale, come depressione, demenza e declino cognitivo, può a sua volta contribuire al peggioramento di qualità e durata del sonno.

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Ecco, allora, come insieme a fattori co-influenti come inattività fisica, l’invecchiamento e alti livelli di stress ambientali, troviamo la relazione sonno e alimentazione adeguata.

Secondo quanto raccolto dalla ricerca australiana, il risultato dei dati sembrerebbe chiaro: la “bassa aderenza media alle raccomandazioni nutrizionali e un’alta prevalenza della presenza di almeno un segno indicativo di problemi del sonno in questa coorte”.

Dall’analisi è emerso inoltre che la relazione tra le due condizioni è bidirezionale: una migliore aderenza alle linee guida dietetiche (Leggi le Linee Guide italiane per una sana alimentazione qui) è associata a un minor numero di sintomi di disturbi del sonno, a prescindere dall’influenza di fattori aggiuntivi come lo stress, l’inattività fisica, l’assunzione di alcol e l’uso di sonniferi.

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“In particolare – scrivono i ricercatori sulla rivista Nutrition Foundation of Italy- la maggior parte delle donne intervistate, indipendentemente dall’età e dal sesso, non raggiungeva i livelli di assunzione raccomandati dalle linee guida australiane per i principali gruppi alimentari (ovvero frutta, verdura, cereali, carni magre e alternative, latte e derivati e alternative)”.

L’adesione a modelli alimentari sani ed equilibrati, come quello mediterraneo, ricchi di carboidrati complessi, latticini e alcuni specifici nutrienti e fitonutrienti è stata invece associata a una migliore qualità del sonno, alla quale può contribuire l’amminoacido triptofano contenuto in questi alimenti, che può a sua volta favorire la produzione di melatonina, l’ormone appunto del sonno.

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