Società e Cultura

Vaccini prima di partire per l’estero

Una buona informazione medica sui vaccini da effettuare in caso di viaggi all’estero rassicura il viaggiatore e non impone barriere esplorative.

Gli italiani in viaggio all’estero sono ogni anno circa 60 milioni, ed è importante preservare l’organismo da rischi infettivi e malattie, quali epatite di tipo A e malaria.
La prevenzione, dunque, i vaccini andrebbero effettuati circa un mese prima della data di partenza, in quanto la copertura risulta attiva circa due – tre settimane dopo il trattamento.

Esiste una differenziazione importante di trasmissione infettiva, per via sessuale, alimentare, quelle a contatto con animali selvatici.

In prima istanza bisognerebbe coinvolgere il medico di base che può dare delle indicazioni generali. È opportuno, poi, rivolgersi agli ambulatori per la profilassi internazionale presenti presso le strutture sanitarie o ospedaliere.

Agenzie di viaggio e guide turistiche possono anche fornire le prime informazioni sulle vaccinazioni obbligatorie in determinati Paesi, ma è più adeguato rivolgersi a un medico del settore per evitare di contrarre infezioni.

Il Ministero della Salute ha messo a disposizione una guida consultabile on line all’indirizzo: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=i-italiano&area=Malattie%20infettive

Il sito informa il viaggiatore sulle vaccinazioni obbligatorie nei vari Paesi e le raccomandazioni dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità che riguardano la profilassi come ad esempio nel caso di malaria, si divide in tre tipologie ad alto rischio-C, medio rischio B e rischio stagionale A.

Nel caso di malaria parliamo di almeno 900 casi di malaria registrati in Italia anche incubate all’estero e 6.100 casi di malaria in Europa nel 2015, ovvero un tasso di notifica ogni 100.000 abitanti.

Un occhio alle offerte Last Minute, quindi, in caso di viaggi in Paesi a rischio, in questo caso è meglio, per la salute, programmarsi in anticipo.

Non esistono paesi pericolosi, a parte i casi di guerre, ma paesi sconsigliati ad esempio ai diabetici o donne in gravidanza, soggetti deboli più inclini a contrarre malattie. In ogni caso va valutata sempre la condizione personale del viaggiatore.

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