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Gas radon: killer Silenzioso,cos’è e come proteggersi

Il gas radon è un gas radioattivo che è rilasciato nell’aria dal suolo.

Affrontiamo un argomento di notevole importanza ovvero quello dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti nel nostro ambiente.

Il radon- 222 è un gas chimicamente inerte, incolore, inodore che è naturalmente radioattivo ed è un prodotto naturale di decadimento radioattivo del radium-226, un elemento trovato comunemente nelle rocce e nel suolo che è esso stesso prodotto dal decadimento di uranio-238.

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Il radon decade ulteriormente per produrre altri radio nuclidi che emettono particelle alfa ad alta energia. Una stima generale ci dice che l’esposizione al radon sia la seconda causa di tumore al polmone. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, soltanto in Italia il radon provoca dal 5 al 20% di tutti i casi di tumore al polmone, cioè da 1.500 a 5.500 ogni anno.
Le direttive internazionali raccomandano di verificare, con specifiche misurazioni, la presenza del radon nelle abitazioni. Il gas radon si trova principalmente nei locali, soprattutto quelli a stretto contatto con il suolo, quindi, scantinati, taverne, cantine, garage, perché il terreno è la fonte principale in cui questo gas abita ma riesce a penetrare anche negli ambienti più alti.

Per misurare il tasso di radon nelle abitazioni bisogna introdurre delle piccole scatoline contenenti frammento di plastica simile a quella delle lenti degli occhiali sul quale “le radiazioni emesse dal radon lasciano delle tracce che possono poi essere ingrandite e contate in laboratorio. Dato che la concentrazione di radon varia nel corso della giornata e delle stagioni, la normativa richiede che queste scatoline (comunemente, anche se erroneamente, chiamate “dosimetri radon”) siano esposte per un anno, così da ottenere un valore medio rappresentativo” ( Francesco Bochicchio, direttore del Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni all’Istituto Superiore di Sanità Corriere della Sera) In Italia  la normativa in materia   (Decreto legislativo n. 241 del 26 maggio 2000) riguarda per adesso  i luoghi di lavoro.
Nel 2002 il nostro Paese si è comunque dotato di un “Piano nazionale radon” per proporre azioni di riduzione del rischio e, nel 2005, ne ha affidato la realizzazione all’Istituto Superiore di Sanità.
Nel gennaio del 2014 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la nuova Direttiva europea sulla protezione dalle radiazioni ionizzanti (“Basic Safety Standards” – Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, pubblicata sulla G.U.U.E. L-13 del 17/1/2014).
“La nuova Direttiva è il prodotto di un processo di revisione, destinato a cambiare le normative nazionali in tema di radioprotezione di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
Per la prima volta in tale Direttiva infatti sono stati fissati limiti di concentrazione di attività per la commercializzazione di materiali da costruzione e sollecitati ai Paesi comunitari piani di azione per le concentrazioni di gas radon nelle abitazioni” (Sole 24 ore)
La nuova Direttiva si applica a qualsiasi situazione di esposizione, pianificata, esistente o di emergenza  che comporti un rischio di radiazioni ionizzanti che non può essere trascurato dal punto di vista della radioprotezione in relazione all’ambiente, in vista della protezione della salute umana nel lungo termine.
Diventa così obbligatorio, per tutti gli Stati dell’Unione Europea, dotarsi di un piano nazionale “radon”. Gli Stati membri avranno predisposto le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla predetta Direttiva entro il termine ultimo del febbraio 2018.

 

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