Medicina

Nichel un italiano su 5 è allergico

Il nichel è un metallo argenteo, appartenente al gruppo del ferro.

Circa il 65% del nichel consumato nel mondo occidentale viene impiegato per fabbricare acciaio inox, un altro 12% viene impiegato in superleghe.

Il restante 23% del fabbisogno è diviso fra altri tipi di acciaio, batterie ricaricabili, catalizzatori e altri prodotti chimici, conio, prodotti per fonderia e placcature.

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Negli alimenti si trova soprattutto nel cacao, cioccolata, soia, legumi, noccioline, farina d’avena, grano saraceno.

L’allergia al nichel colpisce un italiano su 5, in particolare le donne, ed è un’allergia che rischia di compromettere la qualità della vita di chi ne soffre.

I sintomi più comuni dell’allergia al nichel sono di tipo cutaneo, con manifestazioni di rossore e prurito dopo aver toccato strumenti o ingerito cibi ad alto contenuto di questo minerale.

Gli alimenti che contengono una maggiore concentrazione di nichel sono i legumi o verdure come spinaci, pomodori e cavoli.

La frutta, non ne è scevra, il nichel, infatti, si trova nelle pere, prugne, albicocche, kiwi e ananas ma anche nella frutta secca, nel cacao e nelle farine integrali o ancora nell’ avena, crusca e grano saraceno.

Per capire se si è allergici al minerale basta sottoporsi al patch test per cui si applica il nichel sulla pelle perché avvenga o meno una reazione cutanea.

Troviamo il nichel molto di frequente, non solo nei cibi ma anche in prodotti di bigiotteria, ad esempio, ma anche in borchie e cinture.

Essere allergici a questo minerale significa effettuare un cambiamento di rotta in differenti settori, quindi, dall’alimentare all’abbigliamento.

Attenzione anche ai deodoranti, si consigliano gli ipoallergenici.

L’importante è non accumulare una quantità intollerabile per l’organismo di nichel, dato che si tratta di un’allergia da accumulo.

Per la dieta meglio prediligere, se si consumano prodotti in scatola, quelli conservati in vetro anziché in metallo.

Le verdure da evitare sono, ad esempio, gli asparagi, i broccoli e i carciofi poiché ne contengono in quantità che potrebbero non essere tollerate dai soggetti allergici.

 

 

 

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