Zafferano è una parola di origine araba, za’faran, che indica non soltanto il giallo, suo caratteristico colore, ma anche luce e saggezza.
La pianta dello zafferano va trapiantata in primavera e sboccia ad ottobre durante l’autunno.
Il colore del suo fiore può variare dal lilla al viola, ma, ciò che utilizziamo per arricchire i nostri piatti culinari, sono i 3 fili che contiene la sua corolla di colore rosso da cui ricaviamo la nota spezia.
A produrlo sono maggiormente India e Spagna, la Grecia e in Italia per le regioni di Abruzzo e Sardegna.
Lo zafferano si può consumare sotto forma di polvere ma anche di stimmi.
Quello in stimmi va messo in infusione in acqua calda, brodo o latte per un almeno mezz’ora ma anche un’ora se gli stimmi sono interi.
Contiene circa 150 composti chimici dalla moltitudine di proprietà, nel dettaglio la crocina e la picrocrocina sono sostanze che rientrano nella famiglia dei carotenoidi.
I carotenoidi sono potenti antiossidanti naturali presenti in diversi alimenti vegetali, ma non con una concentrazione così elevata.
La proprietà fortemente antiossidante dello zafferano permette al nostro organismo di proteggersi dall’ invecchiamento poiché contrasta l’azione dei radicali liberi, ovvero quelle sostanze tossiche create da agenti come stress, cibo, inquinamento e stili di vita.
Ricco di vitamine B1 e B2, vitamina C e minerali come potassio, fosforo e magnesio, lo zafferano è fortemente ipocalorico, dato che si contano 0,5 calorie per bustina.
Lo zafferano è anche usato in medicina grazie ai suoi effetti positivi su memoria e apprendimento.
Non solo.
Aiuta a guarire dalla tosse grassa o secca, lo possiamo aggiungere, infatti, al latte caldo.
Insieme allo yogurt naturale può regolare, invece, l’intestino
Eccellete digestivo, invece, se diluito in una tazza di brodo vegetale.
Gode di proprietà antidepressive e tonificanti sul sistema nervoso.
Lo zafferano è una spezia molto apprezzata anche perché totalmente naturale; viene, infatti, coltivato senza ricorrere a nessun fertilizzante, pesticida o sostanza chimica.
Di lavorazione artigianale i fiori si raccolgono a mano da cui si staccano poi i tre stimmi interni alla corolla, subito dopo seccati in un forno o in un braciere per sterilizzarli.