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Frutti di mare tutti i benefici per la pelle e non solo

I frutti di mare rappresentano una fonte di minerali, come lo zinco, che aiutano a mantenere il buono stato di salute della pelle.

Contengono, inoltre, la vitamina B3 o niacina che, favorendo la circolazione assicura alla pelle un adeguato rifornimento di ossigeno e nutrienti.

La sua carenza è correlata alla comparsa di dermatiti di varia natura, caratterizzati da arrossamenti, secchezza e desquamazione.

Ma qual è la porzione di molluschi suggerita per un apporto ottimale di nutrienti?

A rispondere è la rivista Nutrition Foundation of Italy che in un’intervista a Licia Iacoviello del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione, IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo NEUROMED di Pozzilli (Isernia) ne parla in modo dettagliato.

La scienza individua nei 150 g di prodotto la porzione ottimale di pesce (molluschi/crostacei) fresco o surgelato.

In pratica si può scegliere tra un piccolo pesce intero, un filetto medio, 3 gamberoni, 20 gamberetti o 25 cozze.

Ogni settimana si dovrebbero consumare almeno 2 (e fino a 3) porzioni di pesce o frutti di mare.

Bambini e anziani dovrebbero ridurre le porzioni a 100 g per il pesce fresco o surgelato.

Nel dettaglio spiega la Iacoviello nell’intervista, pur specificando che non tutte le specie ittiche hanno la stessa composizione, si può affermare che molluschi, crostacei e il pesce forniscono proteine, ma anche vitamine: A, D, B1, B2, B12, PP (o niacina).

Con 150 g si copre il fabbisogno quotidiano di iodio e selenio.

Frutti di mare e molluschi (cozze e ostriche soprattutto) forniscono fino a 3-6mg/100 g di ferro facilmente assorbibile.

Presente in buone quantità è anche il calcio.

Ma i nutrienti senz’altro più noti del pesce sono gli acidi grassi omega-3, EPA (eicosapentaenoico) e DHA (docosaesaenoico), ai quali possiamo attribuire gran parte delle valenze nutrizionali positive di questo alimento: riequilibrio della lipidemia, una certa azione antiaggregante piastrinica, effetto antiaritmico e una generale riduzione dell’infiammazione sistemica di basso grado, fattore di rischio ben noto di malattie metaboliche (diabete) e cardiovascolari.

Nel caso di intolleranze o gusto difforme al sapore del prodotto ittico come possiamo rimediare?

Assumere grandi quantità di noci (in misura minore nei pistacchi e nelle mandorle), ma anche nei legumi e nei vegetali a foglia verde troviamo omega-3 che, pur non essendo identici a quelli del pesce e dei frutti di mare, hanno comunque un’ottima bioattività.

Gli omega-3 sono presenti anche nell’olio di semi di lino.

 

 

 

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