Alimentazione

Olio di palma un uso moderato non deve preoccupare

L’olio di palma risulta sempre più criticato nell’industria alimentare, tra i paesi più “critici” senz’altro l’Italia, a causa dei suoi presunti effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente.

Un paper pubblicato da Nutrition Foundation of Italy riassume in maniera parziale alcune analisi condotte sull’olio di palma, dichiarando che “non esistono prove sugli effetti sulla salute specifici del consumo di olio di palma rispetto ad altri grassi ricchi di acidi grassi saturi.”

Che cos’è l’olio di palma?

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L’olio di palma è un grasso vegetale estratto dai semi di alcune specie di palme del genere Elaeis.

Questo alimento contiene circa il 50 per cento di grassi saturi, fra cui in misura maggiore, l’acido palmitico.

Per il restante, l’olio contiene acidi grassi monoinsaturi come l’acido oleico e polinsaturi come il linoleico, e non differendo da altri oli vegetali, contiene vitamine e antiossidanti.

C’è un ramo della ricerca, però, che ipotizza e addebita all’olio di palma un incremento del colesterolo LDL, oppure un maggior rischio di diabete di tipo due.

Probabilmente è necessario distinguere l’introito di olio di palma in base alle quantità.

Mangiare ogni tanto un biscotto che lo contiene non fa male, nutrirsi esclusivamente di prodotti a base di olio di palma è dannoso.

Eppure molti alimenti lo contengono, in questo caso leggere le etichette può aiutarci a non abusarne.

Arrivare a un consumo consapevole è un primo obiettivo.

Così come non è necessario demonizzare quest’olio, tanto è importante essere moderati nell’uso perché come per tutti i cibi gli effetti dipendono dalla quantità introdotta.

È l’introito di grassi saturi in generale a dover essere tenuto sotto controllo.

Questi non dovrebbero superare il 10 per cento del totale dei lipidi introdotti con la dieta, il 7 per cento se si sono già avuti problemi cardiovascolari.

Per tener bassa la quota di grassi saturi, oltre a ridurre il consumo di formaggi, carni conservate e dolci, è bene puntare ad aumentare l’apporto di quelli monoinsaturi e polinsaturi (6-10 per cento) con cibi naturali e sani come olio d’oliva, noci, semi, pesce.

L’olio extravergine d’oliva ha rivelato in maniera attendibile come possa essere un alleato per la salute.

Gli studi, infatti, mostrano come i suoi benefici siano evidenti nella prevenzione delle malattie non trasmissibili come tumori, diabete obesità e malattie cardiovascolari.

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