Il sistema venoso degli arti inferiori consta di tre elementi: il sistema venoso profondo, il superficiale e le perforanti che mettono in comunicazione il sistema superficiale col profondo, ma non viceversa.
Negli arti inferiori riconosciamo due grandi distretti venosi superficiali: la vena grande safena (che origina dalla vena femorale) e drena nelle vene profonde gran parte della circolazione superficiale della gamba e della coscia e la piccola safena che drena essenzialmente la regione posteriore della gamba.
I primi segnali che ci indicano una compromissione del sistema venoso sono un diffuso senso di pesantezza dell’arto verso sera in genere, e il soggetto si accorge di un edema che inizia intorno al malleolo interno.
Sulla vena aumenta la sensazione di caldo e prurito accompagnata da crampi notturni, oltre che iniziali alterazioni cutanee (tipo eczematoso o pigmentazione) che progressivamente si aggravano fino a formare l’ulcera varicosa.
In altri casi il paziente sviluppa una tromboflebite superficiale o emorragie da rottura di varice.
La malattia varicosa, così come si scrive in un documento SIMG si manifesta con una frequenza del 15-30%, nel dettaglio, un’indagine risalente al 2005, analizzava come in Italia i pazienti che lamentavano disturbi al sistema venoso presentassero alcune condizioni sfavorevoli per la salute delle vene.
La prima condizione che sfavorisce la salute del sistema venoso è il peso in eccesso, il 17% degli intervistati che presentavano problemi al sistema venoso era obeso.
Il 37 % invece, mostrava condizioni di familiarità per varici.
“Emerge evidente la diffusione della malattia varicosa, visto che quasi il 50% delle persone presenta varici e il 26,7% dolore: il dato che preoccupa di più e che la dice lunga sulla disattenzione al problema unita forse ad un certo fatalismo è che la maggior parte di questi soggetti si era rivolta al proprio medico curante per tutt’altro motivo” si scrive nel documento.
Rispetto alle vene varicose, il disturbo più comune in relazione alla salute del sistema venoso, interessa il 35% della popolazione con un’incidenza maggiore nelle donne, c’è da dire che si presenta con l’avanzare dell’età e può essere indotto anche dall’uso della pillola contraccettiva.
In altre parole, accade che le pareti delle vene diminuiscano di tono, le valvole, cioè, iniziano a non funzionare più bene e così i capillari si dilatano.
Spia di problemi legati alla circolazione, le varici, sono un sintomo da non sottovalutare se non vogliamo incorrere in condizioni più gravi del sistema venoso come flebiti, tromboflebiti o trombosi venosa profonda che può essere molto pericolosa.
Per preservare la salute del nostro sistema venoso possiamo agire in maniera preventiva, controllando il peso, facendo attività fisica ed evitando di stare in piedi per periodi troppo lunghi.
Prediligere scarpe comode a pianta larga con tacco massimo di 3 cm ed evitare zoccoli.
Prevenire utilizzando calze elastiche: la pressione graduata che la calza esercita sulla gamba aiuta a prevenire o migliorare la malattia venosa.
E quando si iniziano a manifestare capillari o varici, è bene sottoporsi a una visita specialistica vascolare per individuare eventuali sintomi e segnali dell’insufficienza venosa delle gambe.
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