Alimentazione

Fibre alimentari e senso di sazietà

Le fibre alimentari sono un gruppo eterogeneo di molecole, presenti nella parete delle cellule vegetali.

Le fibre, nonostante l’EFSA, organismo europeo di controllo degli alimenti, non operi più questa distinzione, vengono classificate in due classi in base alle caratteristiche fisico-chimiche: solubile, come i beta glucani, la gomma di guar, le pectine, e insolubile come la cellulosa e la lignina.

Consumare regolarmente alimenti ricchi di fibre si associa a una riduzione del tempo di transito intestinale, la riduzione della colesterolemia totale e/o LDL, riduzione della glicemia e/o insulinemia post-prandiali.

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Inoltre inulina, frutto-oligosaccaridi e galatto-oligosaccaridi svolgono anche attività prebiotica: stimolano cioè in maniera selettiva la crescita e l’attività, nel microbiota intestinale, di Lattobacilli e Bifidobatteri.

Cereali integrali, legumi, frutta e verdura rappresentano le principali fonti di fibre alimentari oltre che frutta secca con guscio e semi.

fibre alimentari

La ricerca contemporanea sulla nutrizione considera il senso di sazietà e la sua modulazione una variabile complessa.

Il senso di sazietà, infatti, è condizionato individualmente da stimoli di natura psichica e ambientale, che interagendo con i segnali fisiologici, determinano il comportamento alimentare individuale.

Sarà capitato a tutti di consumare un piatto di legumi e sentirsi sazi, il meccanismo di questo processo è oggetto di un recente studio dell’Università della California a Davis.

fibre alimentari

Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha constatato come l’aumento del contenuto di fibre alimentari  in un pasto stimolasse la sensazione di sazietà, nelle donne in particolare.

La spiegazione è legata all’aumento dei livelli di un ormone associato alla sazietà.

L’ormone colecistochinina viene rilasciato dall’intestino tenue quando viene consumato un alimento molto grasso.

Stando a ricerche precedenti si pensava che questo ormone fosse un agente chimico che agisce in risposta al grasso per avvertire il cervello che il corpo è pieno.

La nuova ricerca ha rilevato che anche le fibre alimentari  riescono ad attivare lo stesso meccanismo.
Le linee guida Oms del 2003 considerano adeguata, in entrambi i sessi, un’assunzione totale di fibre (da cereali, frutta e verdura) superiore a 25 g/die.

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