Passeggiare all’aperto: un’esperienza emotiva
Passeggiare all’aperto per la moltitudine di sensazioni che provoca, coinvolgendo tutti i sensi, è non solo una pratica fisica raccomandata ma anche un’esperienza emotiva.
L’ascolto dei suoni circostanti, dal cinguettio degli uccelli alle cicale, le conversazioni delle persone o ancora il volo di un aereo, possono accendere la coscienza e arrestare i turbinii mentali.
A parlare dell’esperienza psichica del passeggiare all’aperto è lo psicologo Douglas Labier sulla rivista Psychology Today, il quale invita ad aprire la mente e i sensi alla natura che ci circonda, concentrando l’attenzione sulla bellezza intorno a noi.
Lo psicologo americano sottolinea l’importanza dei dettagli delle visioni possibili del passeggiare all’aperto: “Guarda tutte le cose che vedi mentre cammini, ma ora le “vedi” davvero: le foglie su un albero, i fiori, l’edera che cresce su un edificio, un’auto parcheggiata, una casa o un condominio. Guardali davvero in dettaglio”.
Secondo il ricercatore, infatti, è soltanto osservando con attenzione e prestando attenzione ai dettagli che è possibile innescare un nuovo flusso coscienziale rigenerante e benefico.
Passeggiare all’aperto può, quindi, diventare un’esperienza emotiva se dedichiamo tempo all’altro da noi, godendo della luce solare e delle fragranze che un prato, un bosco, una spiaggia, un sentiero alberato possono offrire ai nostri sensi.
Lo psicologo evidenzia, altresì, come sia vantaggioso ai fini dell’esperienza emotiva possibile del passeggiare all’aperto, sintonizzare il nostro corpo con la natura, che si traduce nel porre attenzione ai nostri movimenti dentro il mondo naturale.
Scrive Labier: “Uno studio dell’Università di Mannheim ha scoperto che le persone che sperimentano quel senso di unità con l’universo mostrano livelli più elevati di soddisfazione per la vita, nel complesso.
E questo era indipendente da qualsiasi credo religioso.
In effetti, i ricercatori hanno indicato che un più forte senso di unità può superare qualsiasi credenza o pratica religiosa.
Questo è probabilmente perché aumenta il benessere e la soddisfazione maggiori per la tua vita, attraverso tutti i suoi alti e bassi; i piaceri e le delusioni; le cose che puoi influenzare e cambiare, così come quelle che non puoi”.
Ancora l’articolo dello psicologo americano cita un altro studio dell’Università della Columbia Britannica che ha valutato come i partecipanti abbiano risposto in maniera positiva al passeggiare all’aperto.
Nel dettaglio, i partecipanti allo studio, non facevano lunghe passeggiate, ma si limitavano a registrare le loro reazioni nel notare qualsiasi cosa, all’esterno: un uccello; un albero che cresce vicino a una fermata dell’autobus, per esempio.
Questa ricerca ha rilevato che il solo stare fuori, di per sé, abbia un impatto positivo sul loro benessere.
Entrambe le ricerche hanno, dunque, stabilito che esiste una connessione tra natura e livelli di autostima.
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